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Lo yoga come cura dell’ipertensione

Lo yoga, come altre pratiche meditative, può presentare benefici se praticato regolarmente, ma che possa curare anche l’ipertensione è ancora presto per dirlo.
A cura di Juanne Pili
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yoga

Praticare yoga cura l'ipertensione. Questo è quanto avrebbero dimostrato dei ricercatori alla 68esima Conferenza annuale della Società cardiologica dell'India (Csi). In realtà lo studio riguarda chi manifesta una pre-ipertensione, vale a dire una pressione sanguigna leggermente alta (sopra i 120/80 mmHg e oltre i 139/89 mmHg). L'autore dello studio, Ashutosh Angrish, si limita a dichiarare che migliorare lo stile di vita aiuta.

Come si è svolto lo studio. Sono stati divisi due gruppi di volontari: il primo al cambiamento nello stile di vita aggiungeva la pratica dello yoga; il secondo (gruppo di controllo) non lo praticava. Il gruppo yoga, era composto da 16 donne e 14 uomini di età compresa tra i 56 e 52 anni. Il gruppo di controllo si componeva di 17 donne e 13 uomini. Stando ai dati raccolti dai ricercatori il gruppo di controllo non avrebbe registrato alcun cambiamento significativo, mentre quello yoga presentava una riduzione media della pressione arteriosa di circa 4,9 mmHg.

Irrilevanza dei dati. Abbiamo chiesto un parere a Gaetano Pezzicoli, esperto di biomedicina di EduTube Italia:

Innanzitutto i dati positivi sono scarsi, considerato che riguardano in tutto 14 persone. Una riduzione pari a 4,5 mmHg di mercurio è un dato decisamente irrilevante. Tenuto conto che non si menziona alcuna randomizzazione dei test, va da sé quindi che le persone prestatesi molto probabilmente erano anche più propense ad attività salutari. Si viene a creare quindi un bias di non poco conto.

Nulla da dire riguardo ai benefici dell'attività sportiva, solo che queste possono essere fatte senza che sia necessario abbinare un corso di yoga o altre pratiche meditative indiane. Lo studio insomma non ci rivela alcuna capacità particolare di tale pratica nel trattamento di problemi di pressione.

La meditazione è una cosa seria. Una adeguata preparazione meditativa può effettivamente aiutare a tenere sotto controllo la pressione, ma stiamo parlando di casi particolari. Luigi Garlaschelli del Cicap dopo anni di esercizio è arrivato a controllare le pulsazioni cardiache:

Certe cose non sono alla portata di tutti, e nemmeno io posso fare tutto ciò che fanno alcuni fachiri, come non so fare l’acrobata da circo o correre i 100 metri in 10 secondi. Però mangiare il fuoco, farmi spaccare sullo stomaco con una mazza un pietrone da 30 chili, e fermare il battito del cuore lo so fare!

Dubbi sul protocollo utilizzato. Ciò che lascia interdetti sono i risultati ottenuti nel gruppo di controllo, dove non si sarebbero registrati alcuni miglioramenti. Questo alla luce di quanto appena affermato pone seri dubbi riguardo alla correttezza del protocollo utilizzato. C'è anche da dire che non è ancora possibile leggere un articolo scientifico su rivista di settore riguardo allo studio indiano. Su PubMed non risultano ancora articoli firmati da Ashutosh Angrish. Uno studio molto simile, condotto nel 2014 negli Usa, risulta invece pubblicato e non ha ottenuto risultati rilevanti.

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