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Regioni con il maggior numero di reati tra mare e costa: la lista di Legambiente

Tra costa e mare vengono commessi 40 reati al giorno. In cima alla classifica delle infrazioni c’è la Campania, in cui si contano 5,2 reati per ogni chilometro di costa.
A cura di Redazione Scienze
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L'albergo di Alimuri a Vico Equense (Napoli), nella top-5 degli ecomostri stilata da Legambiente (Foto LaPresse).
L'albergo di Alimuri a Vico Equense (Napoli), nella top-5 degli ecomostri stilata da Legambiente (Foto LaPresse).

E' un mare che Legambiente definisce "monstrum", individuando così il passaggio dall'appartenenza classica del "nostrum" allo sfruttamento brutale, e appunto mostruoso, dei giorni nostri. Sulla base delle infrazioni registrate da forze dell’ordine e capitanerie di porto, l'associazione ambientalista ha evidenziato il costante aumento negli ultimi quattro anni dei reati commessi tra costa e mare. Nel 2013 i reati sono aumentati del 7,3% rispetto all'anno precedente, con le infrazioni commesse nel settore della depurazione che fanno la parte del mostro trainante con un +26%. Solo il ciclo illegale del cemento arretra con un -15,8%. Un dato incoraggiante, quest'ultimo, che va letto anche alla luce dei dati sui reati tra costa e mare commessi nelle regioni a tradizionale presenza mafiosa, calati leggermente dal 2009 al 2012 e tornati a crescere dello 0,3% nel 2013.

Le attività illegali sommate nella statistica comprendono per il 42% la pesca di frodo, per il 22,5% scarichi abusivi, per il 18,9% violazioni nel codice di navigazione e per il 16,6% abusivismo edilizio. Percentuali che cambiano radicalmente se si prende in considerazione il valore economico del reato, poiché, secondo stime delle autorità, le infrazioni prese in esame hanno un valore di 455.510.402 euro, di cui il 58,5% rappresentato dal ciclo del cemento, il 41% da scarichi abusivi, lo 0,36% da pesca di frodo e lo 0,12% da violazioni del codice di navigazione.

Il risultato è 14.504 infrazioni nel 2013: 40 reati al giorno che contribuiscono a distruggere flora e fauna marittima, nonché una bellezza paesaggistica che ancora potrebbe rappresentare un elemento di ricchezza "virtuosa" del nostro paese. A contribuire all'inquinamento dei mari si addiziona poi il sistema di depurazione che serve solo il 78,5% della popolazione italiana. Una copertura così bassa che ha portato quest'anno alla terza procedura d'infrazione dell'Ue per la violazione della direttiva europea del 1991 sul trattamento delle acque reflue.

In cima alle regioni per numero di reati c'è ancora la Campania, in cui si compiono 5,2 reati per ogni chilometro di costa. La classifica delle regioni stabilita per numero di reati per chilometro di costa vede avanzare Molise e Veneto, rispettivamente al secondo e terzo posto:

1 Campania: 2.419 infrazioni, 5,2 per km
2 Molise: 182 infrazioni, 5,1 per km
3 Veneto: 602 infrazioni, 3,8 per km
4 Emilia Romagna: 418 infrazioni, 3,2 per km
5 Lazio: 1.071 infrazioni, 3 per km
6 Abruzzo: 360 infrazioni, 2,9 per km
7 Marche: 464 infrazioni, 2,7 per km
7 Liguria: 930 infrazioni, 2,7 per km
8 Friuli Venezia Giulia: 283 infrazioni, 2,5 per km
9 Calabria: 1.500 infrazioni, 2,1 per km
10 Puglia: 1.692 infrazioni, 2 per km
11 Toscana: 993 infrazioni, 1,7 per km
12 Sicilia: 2.379 infrazioni, 1,6 per km
13 Sardegna: 1.169 infrazioni, 0,7 per km
13 Basilicata: 42 infrazioni, 0,7 per km

Prendendo in considerazione soltanto il ciclo del cemento, il business economicamente più importante e che più di tutti attrae forme organizzate di delinquenza, in testa alla classifica troviamo, come l'anno scorso, la Sicilia, mentre avanza la Puglia e scende di una posizione la Campania:

  1. Sicilia: 386 infrazioni accertate
  2. Puglia: 373
  3. Campania: 363
  4. Calabria: 314
  5. Sardegna: 300
  6. Lazio: 146
  7. Toscana: 131
  8. Liguria: 117
  9. Friuli Venezia Giulia: 66
  10. Abruzzo: 65
  11. Molise: 46
  12. Emilia Romagna: 39
  13. Veneto: 30
  14. Marche: 28
  15. Basilicata: 8

In riferimento all'abusivismo edilizio, Legambiente ha individuato nel report di quest'anno i cinque peggiori ecomostri ancora in piedi:

  1. Pizzo Sella (Palermo)
  2. Alimuri (Napoli)
  3. Timpa di Acireale (Catania)
  4. Torre Mileto (Foggia)
  5. Capo Colonna (Crotone)
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