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Le rane cambiano colore e diventano sgargianti durante la stagione degli amori: perché

I maschi di molte specie di rana cambiano colore durante la stagione riproduttiva, passando da una tonalità criptica a una sgargiante, come un giallo acceso. Il cambiamento serve a comunicare agli altri maschi la loro presenza, e non per attrarre le femmine.
A cura di Andrea Centini
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Durante il periodo dell'accoppiamento i maschi di moltissime specie di rana cambiano colore e da tonalità criptiche passano a quelle sgargianti, soprattutto tendenti al giallo. Lo ha scoperto un team di ricerca composto da zoologi del Museo Nazionale di Storia Naturale dello Smithsonian e dell'Università Macquarie (Australia), che ha avviato un'indagine approfondita dopo aver scoperto che alcune specie di rana cambiavano totalmente colore per poi perderlo repentinamente.

Gli studiosi, coordinati dalla dottoressa Rayna Bell, curatrice della sezione rettili e anfibi presso il museo, sono partiti da tre specie di rana, per le quali erano noti questi curiosi cambiamenti durante il periodo della stagione riproduttiva. Dopo essere entrati in contatto col professor Grant Webster, docente dell'ateneo australiano che aveva individuato un simile fenomeno in altri anfibi, hanno congiunto gli sforzi e per fare una valutazione su scala globale, scoprendo che il fenomeno è diffuso in tutto il mondo.

In totale, tra visione di fotografie ed esemplari vivi, gli zoologi hanno analizzato circa 2.200 specie, scoprendo che in 179 di esse i maschi dal verdognolo-marroncino passavano a un colore molto più acceso e brillante proprio per la stagione degli amori. Solitamente ha una breve durata e proprio per questa ragione era un fenomeno difficile da inquadrare su larga scala.

Un dettaglio affascinante della ricerca risiede nel fatto che i maschi delle rane, a differenza di quelli di altre specie che mettono il cosiddetto ‘abito nuziale' per apparire più belli e sgargianti agli occhi delle femmine, cambiano colore per inviare una sorta di segnale di avvertimento per i rivali. Bell suggerisce che in questo modo i maschi indichino agli altri “sono un maschio e ho la mia femmina, sta lontano da lei”, oppure, “sono un maschio, non saltarmi addosso”. Una strategia curiosa che tuttavia ben si inquadra nella frenetica e spesso brevissima stagione riproduttiva tipica degli anfibi. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati su Journal of Biology Evolutionary.

[Credit: Gran Webster]

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