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Zanzara tigre, ecco quali malattie trasmette e qual è la sua strategia

La zanzara tigre, o Aedes albopictus, è nota per la sua aggressività e per essere attiva nella stagione estiva. Chi viene punto presenta gonfiore e pomfi, ma la sua pericolosità deriva dal fatto che può trasmettere malattie virali come la Zika e la Dengue.
A cura di I. A.
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L'Aedes albopictus, è tra gli insetti più fastidiosi, aggressivi e, in alcuni casi, pericolosi che esistano al mondo. Viene volgarmente chiamata "zanzara tigre" per il suo aspetto caratterizzato da strisce bianche e nere. A differenza di quelle comuni e della cosiddetta zanzara grande, è attiva durante tutto il giorno e punge sia uomini che animali. La zanzara tigre misura dai 2 ai 10 millimetri ed è dunque mediamente più grande dei culicidi attivi nelle nostre aree. L'attenzione su questa specie di insetti si è riaccesa a causa del cosiddetto virus Zika, trasmesso da un tipo particolare di zanzara tigre, l'Aedes aegypti, e responsabile di una patologia che provocherebbe secondo gli esperti la microcefalia nei neonati. L'epidemia è scoppiata in Brasile nell'inverno del 2015, ma nuovi casi sono ancora quotidianamente all'ordine della cronaca. Ecco allora una guida sui sintomi, i rimedi e le malattie trasmesse dalla zanzara tigre per trascorrere l'estate senza tanti pensieri.

 Malattie trasmesse | Dove, quando e chi punge | Prevenzione e rimedi

zanzara tigre (Aedes albopictus)
Sintomi, rimedi e malattie: tutto ciò che c'è da sapere sulle zanzare tigre.

Le malattie trasmesse dalla zanzara tigre

In genere la puntura della zanzara tigre non è pericolosa, eppure questo insetto può trasmettere fino a 20 virus diversi. Come abbiamo visto, la capacità di pungere specie diverse le rende particolarmente adatte a alla diffusione di patologie virali. Tra le più famose ci sono Dengue, Chikungunya, la febbre gialla e West Nile Virus. A ciò si aggiunge la patologia del verme cardiaco, la Dirofilaria, un nematode filiforme che colpisce soprattutto i cani. Ma ultimamente più noto di tutti è diventato il virus Zika. Analizziamo insieme quelle più importanti.

Zanzare tigre e Virus Zika

Spiegare che cos'è il Virus Zika non è facile, anche perché gli esperti stanno ancora studiando il fenomeno, le sue cause e conseguenze. Ciò che è certo è che l'epidemia a cui ha dato vita ha gettato nel panico tutto il mondo. Da un piccolo focolaio scoppiato in Brasile, si è rapidamente diffuso in tutto il mondo, dagli Usa all'Italia, motivando un massiccio intervento di disinfestazione in Emilia Romagna. Il virus verrebbe trasmesso agli esseri umani attraverso il morso della zanzare del genere Aedes nelle regioni tropicali. Non si di preciso quanto duri il periodo di incubazione. Tuttavia, i sintomi sono molto simili a quelli della Dengue, e dunque febbre alta, nausea, dolori muscolari. Soprattutto, la sua diffusione è stata messa in correlazione alla nascita di bambini affetti da microcefalia, il che ha portato ad alzare l'attenzione sulla patologia. Le conoscenze relative al virus, però, restano talmente scarse che l'aver evidenziato questa correlazione non è ancora sufficiente a comprenderne i meccanismi.

La Dengue

La Dengue è originata da quattro diversi virus, molto simili tra loro. E' trasmessa dalle punture di zanzare di genere Aedes, in genere quelle aegypti, che sono a loro volta entrate in contatto con un soggetto infetto. Il contagio diretto tra esseri umani, dunque, non è possibile. Il periodo di incubazione va dai due ai sette giorni: si presenta con febbre, cefalea, dolori muscolari, nausea e vomito e un esantema molto simile a quello del morbillo. In alcuni casi si sviluppa una febbre emorragica che può portare anche alla morte. Dagli anni sessanta ad oggi la sua incidenza è cresciuta in tutto il molto, anche se è più frequente nelle zone tropicali e risulta endemica in 110 paesi tra Africa, Sudest asiatico, Medioriente, Sud America e alcune regioni del Pacifico. Non esiste una vaccinazione e la prevenzione si ottiene mediante l'eliminazione delle zanzare e del loro habitat.

La Chikungunya

Anche in questo caso, il sintomo principale della Chikungunya, malattia trasmessa dalla puntura di zanzare, è la febbre acuta. Diffusa prevalentemente in Africa e in Asia, i primi casi in Europa sono stati documentati nel 1997 in Emilia Romagna. Dopo un periodo di incubazione di 3-12 giorni, il virus si manifesta sotto forma di cefalea, vomito, dolori muscolari e soprattutto artralgie. D'altronde, lo stesso termine "chikungunya" significa "contorcere", dal momento che i soggetti colpiti tendono ad immobilizzarsi e a limitare al minimo i loro movimenti. Le complicanze possono essere di natura emorragica, ma raramente sono fatali, a meno che non si tratti di anziani con patologie pregresse oppure di bambini minori di un anno d'età. Non è dunque grave coma la Dengue.

La febbre gialla

Detta anche tifo itteroide, è una patologia virale acuta trasmessa dalle zanzare della specie Aedes aegypti. I sintomi includono febbre, brividi, perdita di appetito, nausea e mal di testa. Viene chiamata "gialla" perché in alcuni pazienti provoca l'ittero, a sua volta responsabile dell'ingiallimento di pelle e occhi. Questi sintomi appaiono in genere dopo 3-6 giorni dall'infezione. Nei casi peggiori, vi è il rischio di emorragia e insufficienza renale. Contro questa malattia esiste un vaccino che è obbligatorio fare se si vuole viaggiare verso le zone più colpite, anche perché non esiste un trattamento specifico in grado di contrastarla. Ogni anno la febbre gialla provoca circa 30mila decessi, il 90% dei quali si verifica in Africa, il resto in Centro e Sud America.

Dove, quando e chi punge la zanzare tigre

Dove si trova la zanzara tigre

La mappa della diffusione della zanzara tigre
La mappa della diffusione della zanzara tigre (in verde le zone colpite negli ultimi 30 anni; in blu quelle in cui ha avuto origine).

Anche se è molto frequente trovarle in Italia, la loro origine è orientale. Arriverebbero infatti dall'Asia, importate in tempi antichi attraverso il commercio di copertoni usati. Diffusa soprattutto nelle zone tropicali e subtropicali, è riuscita ad adattarsi col tempo anche alle temperature più fredde. Per questo negli ultimi vent'anni la sua presenza sia in Europa che negli Usa è cresciuta a dismisura, dando il via in alcuni casi a vere e proprie emergenze sanitarie ed ambientali. Dalle nostre parti predilige balconi e giardini, ma non disdegna anche il clima caldo di casa.

Quando pungono le zanzare tigre

Sono attive da marzo a ottobre e soprattutto durante tutta la stagione estiva. Poiché pungono soggetti appartenenti a specie diverse sono particolarmente adatte a trasmettere malattie virali. La quantità di sangue risucchiata dipende dalla grandezza dell'insetto, ma in genere non supera mai i due microlitri. A differenza delle comuni zanzare attive dalle nostre parti, la "tigre" agisce soprattutto nelle ore diurne e in particolar modo nel secondo pomeriggio. Di mattina e di sera generalmente riposa.

Chi punge

L’Aedes albopictus può colpire non solo gli uomini, ma anche altri mammiferi e uccelli. Quest'insetto sceglie accuratamente le proprie vittime sulla base dell'odore che emana la loro pelle. Perché pungono? In genere sono le femmine a pungere, per nutrire col sangue le uova che portano in grembo. Iniettano anche un anticoagulante che la causa principale del prurito. Dopo aver compiuto questa azione, necessitano di una piccola quantità d'acqua per depositarle. Per questo si trovano più frequentemente nei pressi di fiumi, laghi, ma anche tombini, sottovasi, grondaie e annaffiatoi, perché è con l'acqua stagnante che riescono a riprodursi. Le larve, infatti, proliferano nei bacini idrici e in sei/otto giorni diventano zanzare adulte.

Prevenzione e rimedi contro la puntura delle zanzare

La puntura della zanzara tigre può provocare gonfiori, pomfi e prurito molto più rilevanti di quelli causati dalle zanzare comuni, le cosiddette culex pipiens, spesso accompagnati da dolore e rossore. Per evitare cattive sorprese sono necessari rimedi istantanei, il controllo della loro diffusione e la soppressione.

Prevenzione contro le uova

Per quanto riguarda la prevenzione, è necessario intervenire nei luoghi di deposizione delle uova, quindi eliminare le pozzanghere che non si seccano entro tre giorni, le grondaie otturate, i copertoni pieni d'acqua e qualsiasi altro luogo che possa contenere questa risorsa. Questi possono essere trattati con il Bit, un batterio che produce delle tossine in grado di uccidere questo tipo di insetti senza essere nocivo per gli altri organismi, o qualsiasi altro larvicida. In alternativa, si può richiedere la disinfestazione di queste aree sia per sopprimere le larve che le zanzare adulte, contro le quali l'impiego degli insetticidi ha solo un effetto limitato. Insomma, difendersi da questi piccoli animali è possibile con alcune accortezze, suggerite anche dall'Istituto Superiore di Sanità.

Rimedi anti zanzare

Esistono numerosi rimedi naturali contro la puntura di qualsiasi tipo di zanzara. Oltre all'applicazione di ghiaccio e acqua fredda sulla puntura, in modo da diminuirne bruciore e gonfiore, o di ammoniaca nella giusta dose, si possono utilizzare l'Olio di Neem, grazie alle sue proprietà antibatteriche e antisettiche, le piante aromatiche come la menta, il basilico, il rosmarino e la citronella che presentano caratteristiche repellenti, il Ledum Palustre noto anche come rosmarino selvatico e l'olio di soia. In ultimo, si può installare la bat box, un vero e proprio nido per pipistrelli, vicino al luogo dove si trovano i parassiti, in modo da tenerli ben lontani.

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