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La tigre del Caspio estinta torna a ripopolare l’Asia Centrale: ecco come

Dopo la scoperta della grande vicinanza genetica con la sottospecie siberiana, gli zoologi vorrebbero ripopolare gli habitat originali della tigre del Caspio con una cinquantina di esemplari.
A cura di Andrea Centini
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Ritenuta estinta sin dagli anni '70 del secolo scorso, la tigre del Caspio (Panthera tirgris virgata) potrebbe tornare a popolare il suo habitat originale in Asia Centrale grazie a un'altra sottospecie di tigre, quella siberiana o dell'Amur (Panthera tigris alcaica), che secondo una recente mappatura sarebbe estremamente vicina dal punto di vista genetico. Per gli zoologi, infatti, le due specie presenterebbero solo lievissime differenze di carattere fisiologico, e si sarebbero distanziate fra loro da un antenato comune ‘soltanto' diecimila anni fa.

Attraverso un finanziamento della World Wildlife Foundation (WWF), gli studiosi hanno individuato un'area di settemila metri quadrati in Kazakistan con tutte le condizioni idonee per ospitare cento esemplari di tigre, per almeno cinquanta anni. In passato erano già state fatte ricerche in tal senso, ma tra le opposizioni delle popolazioni autoctone, che non desideravano questi predatori come ‘vicini di casa', e difficoltà nel trovare un habitat realmente adatto, tutti i tentativi erano mestamente falliti. Ora, grazie anche all'avvallo delle autorità locali, gli zoologi vorrebbero trasferire tra i quaranta e i cinquanta esemplari di tigre dell'Amur nell'habitat originale della tigre del Caspio, e avviare così un processo di ripopolamento.

Le difficoltà di una tale operazione non sono comunque poche, anche perché le prede di questi grossi felini, che possono arrivare a pesare 240 chilogrammi, debbono anch'essi essere reintrodotti, senza contare che la stessa tigre siberiana è fortemente minacciata di estinzione. La fine della tigre del Caspio fu determinata dall'uomo, nello specifico dall'invasione russa del Turkestan, una storica regione dell'Asia centrale che abbraccia sette differenti paesi come Cina, Afghanistan e Uzbekistan. Gli habitat naturali della tigre vennero distrutti per far spazio alle coltivazioni, e sia i felini che le loro prede principali, cinghiali e cervi, vennero cacciati per sport ed esercitazioni militari sino allo sterminio. Il colpo di grazia per i maestosi felini venne dato dalla diffusione della peste suina, che eliminò le residue fonti di cibo nell'area. Ora, grazie al patrimonio genetico in comune con la tigre siberiana, la sottospecie del Caspio potrebbe tornare a ruggire nel Turkestan.

[Foto di Unsplash]

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