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“La scuola non dovrebbe iniziare prima delle 10”

Lo sostiene Paul Kelley, esperto dell’università di Oxford. E non è il solo.
A cura di Nadia Vitali
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Il tema è tutt'altro che nuovo: già diverse volte esperti del settore scientifico si sono pronunciati contro quella che è una consuetudine apparentemente immutabile, ossia l’ingresso a scuola alle ore 8:30 (che, in realtà, in molti luoghi è anticipato anche di mezz'ora). A sostegno della propria ipotesi, diversi scienziati hanno condotto studi e ricerche che dimostrerebbero come la deprivazione del sonno si faccia sentire particolarmente durante la fascia d’età dell’adolescenza e come questo vada ad incidere non soltanto sul rendimento scolastico ma anche sulla stessa salute dei giovani.

In occasione del British Science Festival di Bradford, è tornato sull'argomento il professor Paul Kelley dello Sleep and Circadian Neuroscience Institute presso la University of Oxford. Sincronizzare i tempi dell'educazione con la biologia di un individuo in crescita potrebbe, secondo il professore, «migliorare le esistenza di una intera generazione». I bambini di età compresa tra otto e dieci anni potrebbero effettivamente iniziare le lezioni a partire dalle 8:30 ma per un ragazzo di 16 anni sarebbe meglio entrare a scuola alle 10, mentre per un diciotto meglio ancora alle 11: questo, spiega Kelley riportato dal Guardian, in virtù delle differenze nei ritmi circadiani degli adolescenti e dei giovani adulti, i quali hanno dimostrato di aver necessità di "ripartire" con circa tre ore di differita.

«Siamo in linea di massima una società di deprivati di sonno ma la fascia d'età compresa tra i 14 e i 24 lo è molto di più di altri settori»: questo comporta gravi conseguenze sulla vita degli individui poiché ignorare i ritmi circadiani porta ad accumulare stanchezza che poi può divenire frustrazione, ansia, accumulo di peso, ipertensione, esponendo così anche allo sviluppo di comportamenti che danneggiano ulteriormente la salute (come le dipendenze).

Insomma, le ragioni per posticipare l'inizio delle lezioni al liceo ci sarebbero eccome: per questo Kelley, assieme al collega Russell Foster e a Steven Lockley della Harvard Medical School, spinge perché si metta quanto meno in discussione l'approccio attuale. I tre scienziati lavorano sul Teensleep project, il più ampio studio del genere che punta a reclutare un centinaio di scuole per sperimentare diversi orari di ingresso: qualora i risultati dessero ragione ai fautori dell'ingresso a scuola ritardato, quanto ci vorrebbe poi per cambiare questo uso?

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