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Chi dice le parolacce è più intelligente e ha un vocabolario più ampio

Uno studio sfata il mito che definisce ignoranti le persone che utilizzano le parolacce per comunicare e spiega come queste abbiano in realtà un vocabolario più ricco e una personalità aperta.
A cura di Zeina Ayache
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La scienza si schiera di nuovo dalla parte di coloro che dicono parolacce. Quante volte vi è capitato di sentir dire che chi utilizza le parolacce per esprimersi non ha un vocabolario abbastanza ampio per poter comunicare correttamente in italiano? L'idea generale è quella che le persone “volgari” siano più ignoranti e con un quoziente intellettivo più basso, ma è davvero così? No, secondo i ricercatori del Marist College e del Massachusetts College che, attraverso lo studio “Taboo word fluency and knowledge of slurs and general pejoratives: deconstructing the poverty-of-vocabulary myth” pubblicato su Language Sciences, spiegano perché, nella realtà dei fatti, coloro che conoscono molte parolacce abbiano un linguaggio più ampio oltre che una personalità più aperta.

Per giungere a questa conclusione, gli scienziati hanno usufruito della collaborazione di un gruppo di volontari ai quali è stato chiesto prima di dire il maggior numero di parolacce possibili in un minuto e poi, sempre entro 60 secondi, il maggior numero di animali con una specifica lettera. Mediamente, il numero medio di parolacce è risultato essere di 9, di non parolacce 14 e di animali 22. Ciò che ha sorpreso i ricercatori è stato che i soggetti capaci di elencare il maggior numero di parolacce erano gli stessi ai quali erano venuti in mente il maggior numero di animali e altre parole non volgari. Questo indica che conoscere le “parole del gatto”, come dicono le nostre nonne, non è indice di ignoranza, ma di un ricco vocabolario che, forse, non a tutti piace.

I test sono stati effettuati utilizzando il Controlled Oral Word Association Test (COWAT), un test neuropsicologico che misura la fluenza verbale, e i risultati sono stati rielaborati attraverso il test Big Five che serve per misurare la personalità di un individuo e si suddivide in Estroversione, Gradevolezza, Coscienziosità, Nevroticismo e Apertura all'esperienza

Lo studio americano sostiene che i soggetti con maggiore utilizzo e conoscenza delle parolacce abbiano tratti della personalità associabili al Nevroticismo e all'Apertura.

Ovviamente con questo non stiamo dicendo che per alzare il vostro QI dobbiate allenarvi ad apprendere il maggior numero possibile di parolacce.

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