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Sistema Trappist-1: il nuovo sistema solare ha 7 Pianeti simili alla Terra, su 3 potrebbe esserci acqua

L’atteso annuncio della NASA è arrivato. Ecco il nuovo sistema solare scoperto: ha 7 Pianeti simili alla Terra. Cosa significa? Scopriamolo insieme.
A cura di Zeina Ayache
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L’annuncio che aspettavamo da giorni alla fine è arrivato. No, non stanno arrivando gli alieni, non ancora comunque. La NASA fa sapere che è stato scoperto un sistema solare. E non è tutto. Questo sistema solare ha ben 7 Pianeti simili alla Terra per dimensioni. Tre di questi pianeti si trovano in una zona temperata, si parla di temperature tra zero e cento gradi. Si tratta del più grande sistema planetario mai scoperto con Pianeti come il nostro, o comunque simili. Il nome della stella è Trappist-1, è una stella nana ultrafredda (cioè meno calda e più piccola del Sole) e si trova a 39 anni luce.

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[Foto NASA]

"E' un sistema planetario eccezionale, non solo perché i suoi pianeti sono così numerosi, ma perché hanno tutti dimensioni sorprendentemente simili a quelle della Terra" ha dichiarato Michael Gillon che ha coordinato la ricerca che ha permesso di scoprire, grazie anche al telescopio Trappist, che tre dei sette pianeti si trovano nella zona abitabile.

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[Foto di NASA/ESA/STScI/J. de Wit]

Cos'è la zona abitabile

La zona abitabile è quella che si trova ad una distanza ottimale dalla stella per avere acqua allo stato liquido (come accade per la Terra dal Sole). Insomma, per la prima volta, ha affermato Thomas Zurbuchen, "possiamo dire che trovare una ‘seconda' Terra non è più una questione di ‘Sé', ma di ‘Quando'!". 

Ecco un'illustrazione della NASA di come potrebbe essere il sistema Trappist-1:

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[Foto di NASA/JPL-Caltech]

L'importanza dell'ipotesi dell'acqua

Dire che un Pianeta si trova nella zona abitabile, significa che potrebbe ospitare oceani e…potenzialmente…. la vita.

Trappist-1, una vecchia conoscenza

La stella del nuovo sistema solare si chiama Trappist-1, scoperta sempre dell'Università di Liegi e dal MIT nel maggio 2016. Come dicevamo è una nana ultra fredda le cui dimensioni sono simili a Giove e che sta a 39 anni luce da noi. L'anno scorso erano stati identificati tre pianeti di dimensioni simili alla Terra orbitanti intorno a Trappist-1, adesso però il numero è cresciuto e il sistema solare ipotizzato non solo è diventato realtà ma potrebbe aprire nuovi capitoli scientifici.

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[Foto di NASA]

I magnifici 7 e il nostro futuro

Iniziamo con il dire che quella dell'acqua è solo un'ipotesi che nasce dalle condizioni atmosferiche riscontrate su tre dei sette Pianeti. Questo significa che non è detto che ci sia, così come non è detto che, in caso in cui dovessero trovarla, ci sia vita: ma la speranza è l'ultima a morire. Sicuramente questo sistema, come spiega Zachory Berta-Thompson su Nature, ci servirà come laboratorio per comprendere meglio l'evoluzione di piccoli.

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[Foto di NASA]

Cos’è un esopianeta

Quando parliamo di esopianeti ci riferiamo a tutti quei pianeti che si trovano fuori dal sistema solare e che orbitano intorno ad una stella. Proprio come la Terra (Pianeta) ruota intorno al Sole (stella). Per il momento sappiamo che gli esopianeti sono:

  • 3.449 quelli confermati
  • 4.696 quelli candidati

Le stelle dei sistemi solari

Il nostro Sole, per quanto per noi possa essere unico e straordinario, in realtà è una stella tra 100 miliardi nella Via Lattea. Le sue dimensioni sono medio-piccole ed è costituito da idrogeno ed elio, oltre ad altri elementi. Classificato come una Nana Gialla, il Sole raggiunge temperature altissime, circa 5.500 gradi.

Il nostro sistema solare

Il nostro sistema solare è costituito dal Sole e da 8 Pianeti, con i rispettivi satelliti naturali, e cinque pianeti nani. In ordine di distanza dal Sole, i Pianeti sono Mercurio, Venere, noi, cioè la Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno.

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Alla conferenza stampa che ha annunciato questa scoperta hanno partecipato

Thomas Zurbuchen della Science Mission Directorate della NASA a WashingtonMichael Gillon, astronomo all’Università di Liegi, in Belgio, che ha realizzato lo studioSean Carey, manager del NASA's Spitzer Science Center, Pasadena, CaliforniaNikole Lewis, astronoma dello Space Telescope Science Institute, BaltimoraSara Seager, professoressa di fisica e scienze del Massachusetts Institute of Technology, Cambridge.

[Foto di NASA]

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