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La NASA fa sapere che, negli ultimi 6 anni, Antartide si sta raffreddando

La NASA prosegue le sue indagini sulle condizioni dei due poli della Terra, in relazione al riscaldamento globale, attraverso il progetto IceBridge e pubblica gli utlimi risultati ottenuti.
A cura di Zeina Ayache
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Credits: NASA/John Sonntag
Credits: NASA/John Sonntag

La NASA pubblica i risultati relativi ad IceBridge, l'operazione che, attraverso un'indagine aerea, ha analizzato lo stato attuale dei due poli della Terra. Per la prima volta in 7 anni di progetto, durante i quali le riprese aree avvenivano in primavera nell'Artico e in autunno in Antartide, la NASA ha deciso di sorvolare l'Artico al termine della stagione calda per misurarne gli effetti sulla Calotta glaciale della Groenlandia e sul ghiaccio circostante. Il motivo di questa scelta è di collezionare informazioni utili da comparare a quelle raccolte dal CryoSat-2, il satellite dell'Agenzia Spaziale Europea, e farle confluire nella futura missione ce, Cloud, and land Elevation Satellite-2 (ICESat-2).

Secondo i dati raccolti, nella Penisola Antartica i ghiacciai si sono ridotti di 150 metri di altezza dal 2009 ad oggi. Nello specifico si fa riferimento ai ghiacciai Green ed Hektoria, che provengono dalla piattaforma di ghiaccio Larsen B che è crollata nel giro di poche settimane nel 2002 e che li alimentava.

Per quanto lo scioglimento di 150 metri possa far preoccupare, i ricercatori della NASA fanno sapere che in realtà in questi 9 anni l'area ha intrapreso un percorso di generale raffreddamento, come dimostrano le immagini raccolte dal Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer (MODIS), uno strumento presente nei satelliti Terra e Aqua della NASA, che indicano una maggior presenza del ghiaccio fisso, banchise attaccate alla costa.

Come spiega Christopher Shuman della University of Maryland, co autore dello studio, “Le misurazioni di IceBridge mostrano che una volta che la piattaforma di ghiaccio crolla, neanche il raffreddamento o la presenza di ghiaccio fisso possono trattenere questi ghiaccia più grandi che continuano a perdere massa”.

Quanto all'Artico dovremo ancora attendere per capire cosa possano significare i dati raccolti.

[Foto copertina di NASA/John Sonntag]

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