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La leggenda del pene di Rasputin

Oltre alle doti mistiche di Rasputin (controverso personaggio che influenzò gli ultimi anni dello zarismo) sono note anche quelle “virili” tanto che ancora oggi qualcuno venera il suo presunto membro.
A cura di Juanne Pili
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Rasputin

Il museo russo di Erotica a San Pietroburgo è noto per avere esposto dentro un vaso in formaldeide il pene di Rasputin. Una foto caratteristica ritrae una ragazza in posa di fronte all’enorme membro che galleggia nei suoi 33cm di lunghezza.

Le vicende del pene di Rasputin, secondo la leggenda, cominciano dall’assassinio del mistico russo, nel 1916, da parte di un gruppo di cospiratori gelosi della sua eccessiva influenza a corte, specialmente nei confronti della Zarina; tale influenza si doveva soprattutto al fatto che il primogenito dei Romanov fosse emofiliaco e Rasputin prometteva di poterlo aiutare. Una cameriera avrebbe trovato il membro nella scena del delitto, mentre il cadavere venne gettato nelle acque del fiume Neva dentro un sacco. Nel 1920 un gruppo di esuli russe a Parigi acquistò quel che secondo loro era il pene di Rasputin, adorandolo come fosse una sorta di reliquia. Il membro veniva conservato all'interno di una bara di legno. La figlia di Rasputin, Marie, lo reclamò per sé portandolo in California dove morì nel 1977.

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Un oloturia. Così il membro di Rasputin scompare nel nulla, fino a quando Michael Augustine lo trova nascosto in un sacchetto di velluto, insieme ad alcuni dei manoscritti di Marie Rasputin. Viene così acquistato dalla casa d'aste Bonham. Ed ecco che i responsabili si accorgono di avere acquisito la proprietà di un Cetriolo di mare.

Il mistero della morte. Cerchiamo di rivedere i punti salienti degli ultimi momenti di vita di Rasputin. Le leggende fioccano fin dalla congiura che portò al suo decesso. I cospiratori lo invitarono effettivamente a cena e il cibo era avvelenato ma, nonostante questo, Rasputin avrebbe terminato di mangiare senza manifestare alcun sintomo. A quel punto i cospiratori sarebbero passati alle maniere forti, strangolandolo, accoltellandolo, riempiendolo di percosse. Infine gli avrebbero sparato ben quattro volte. Proprio non voleva saperne di morire! Infine i cospiratori sarebbero riusciti a gettarlo nelle acque della Neva all’interno di un sacco. Il corpo venne ritrovato tre giorni dopo.

L’esame del corpo: ufficialmente morì di ipotermia, non a causa delle ferite riportate. Oggi non è possibile effettuare nuove analisi perché venne pubblicamente cremato. Qualcuno sostiene che si sarebbe messo a sedere durante il rogo. Per quanto sia plausibile che corpi non adeguatamente preparati si contraggano a causa del calore, si ritiene molto più probabile che anche in questo caso la suggestione e la leggenda abbiano giocato ruoli importanti.

Non abbiamo niente di scientificamente certo che confermi cosa sia stato fatto a Rasputin negli ultimi momenti della sua esistenza, sappiamo solo che l’ipotermia può essere mortale. Tuttavia non possiamo essere certi nemmeno sull’identità degli effettivi assassini. Un’inchiesta della Bbc sostiene all’ipotesi che sarebbe stato ucciso da un agente britannico – non ci è dato sapere perché –  e morto prima di finire nella Neva. Della sua evirazione, prima o dopo la morte, non esistono prove, solo suggestivi aneddoti; e quell'oloturia sotto formaldeide che, secondo la leggenda, sarebbe stato il gigantesco membro Grigorij Rasputin.

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