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La conta per Carnevale

Sappiamo che il Martedì Grasso non cade mai nella stessa data, spostandosi di anno in anno: ma come si stabilisce il giorno?
A cura di Nadia Vitali
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Tutti sappiamo, fin da bambini, che il giorno prediletto per mascherarsi, prima che cali l'austerità del mercoledì delle ceneri e quindi della Quaresima che inizia, è il Martedì Grasso, quando i festeggiamenti raggiungono il punto di maggior sfrenatezza e sregolatezza, prima del ritorno all'ordine; sappiamo anche che il Martedì Grasso è preceduto dal Tempo di Carnevale, una sorta di preparazione al lungo periodo di astinenza e digiuno che si concluderà soltanto con l'approssimarsi della Pasqua, durante il quale si succedono celebrazioni, mascherate, riti; eppure pochi ricordano come mai quel Martedì Grasso non cada mai nella medesima data del calendario, o meglio, in molti ignorano quale calcolo vada fatto per stabilirla anno per anno.

Una festa pagana… – C'è da premettere che il Carnevale, sebbene presente nel ciclo di festività cattoliche, ha origini assai più antiche ed affonda le sue radici in riti riscontrati in moltissime popolazioni pre-cristiane. Sovente viene messo in relazione con le greche Antesterie, celebrate in onore di Dioniso a cavallo tra febbraio e marzo per dare il benvenuto alla Primavera ed accompagnare la vita nascente dei campi verso un rigoglioso fiorire: i caratteri del sovvertimento dell'ordine c'erano tutti, dato che in occasione dei tre giorni di durata si festeggiava l'apertura delle botti del primo vino che era stato pigiato in autunno. Ma gli esempi potrebbero essere infiniti presso tutte le civiltà agrarie che segnavano, attraverso riti ritenuti di fondamentale importanza, il passaggio dai timori dell'inverno alle speranze della nuova stagione: a far da comune denominatore, il ricorrere dell'eccesso e di elementi anomali, grazie all'accompagnamento di maschere che mettevano in scena concetti relativi al mondo del Caos, come il ritorno dei defunti tra i vivi, l'oscenità, la rottura dell'ordine sociale stabilito.

… Nel calendario cattolico – Poiché nel mondo cristiano (e quindi occidentale) il periodo di Carnevale, e il suo culmine compreso tra il Giovedì e il Martedì Grasso, è posto in relazione con la Pasqua, la data varia di anno in anno: questo accade perché, nello stabilire il giorno di tale fondamentale ricorrenza, ci si basa sulle fasi lunari. Lo spartiacque preso in considerazione è il primo plenilunio successivo all'equinozio di primavera per il quale la Chiesa ha scelto la data convenzionale del 21 marzo (in verità, l'equinozio astronomico inteso come istante in cui il Sole si ritrova perpendicolare all'equatore può cadere anche il 20 di marzo); la prima domenica successiva a quel plenilunio, compresa quindi tra il 22 di marzo ed il 25 di aprile, sarà quella in cui si celebrerà la Resurrezione del Cristo. In conseguenza di ciò, contando 46 giorni a ritroso a partire da quella data, ci si ritrova esattamente al mercoledì delle Ceneri che succede al Martedì Grasso. Leggera eccezione, nel mondo cristiano romano, è costituita dal Carnevale Ambrosiano (rito che viene osservato generalmente nelle aree che dipendono dall'Arcidiocesi di Milano) il quale termina il sabato successivo al Martedì Grasso, quattro giorni dopo: ricordando un episodio della tradizione secondo il quale la popolazione di Milano attese il proprio Vescovo Sant'Ambrogio che era in procinto di tornare da un pellegrinaggio, per dare inizio all'astinenza e alle purificazioni legate alla Quaresima.

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