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L’Italia è ultima in Europa per acque balneabili: la prima posizione va al Lussemburgo

Nonostante il trend positivo in atto da quaranta anni, con acque sempre più pulite in tutta Europa, il Bel Paese è all’ultimo posto per numero di siti di balneazione definiti “scarsi”. Sono ben 100 quelli censiti nell’ultima indagine dell’Agenzia europea dell’ambiente.
A cura di Andrea Centini
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I siti di balneazione del Vecchio Continente continuano a mostrare una qualità dell'acqua sempre più elevata, un trend virtuoso che va avanti da ben quarant'anni. Tuttavia, per l'Italia, la situazione complessiva non risulta essere così rosea, dato che il Bel Paese è stato piazzato all'ultimo posto in Europa per numero di siti nei quali il livello della qualità è stato definito “scarso”. È quanto emerge dall'ultima relazione stilata dall'Agenzia europea dell'ambiente (AEA), basata su un'approfondita indagine del 2016 grazie alla quale sono stati raccolti ed analizzati ben 21mila campioni, provenienti da siti di balneazione costieri e interni (laghi).

La tendenza positiva è ravvisabile nel dato che riguarda il livello “sufficiente” – stabilito dalle direttive UE – della qualità delle acque balneabili in tutta Europa, con un piccolo balzo dal 96,1 percento del 2015 al 96,3 percento del 2016. Le acque “eccellenti” sono invece passate dall'84,4 percento del 2015 all'85,5 percento del 2016, registrando un incremento ancor più significativo. “L’eccellente qualità delle acque di balneazione europee non è casuale: è il risultato di un duro lavoro di professionisti competenti e impegnati, che mostra l’importanza di promuovere le politiche dell’UE che creano un’occupazione verde”, ha sottolineato il Commissario per l'ambiente, gli affari marittimi e la pesca Karmenu Vella.

Il dato meno virtuoso, come specificato poc'anzi, è relativo al nostro Paese, dato che in Italia i siti balneabili con acque scarse sono ben 100, l'1,8 percento del totale, dislocati lungo i 7.500 chilometri di coste e bacini interni. Seguono la Francia con 82 siti (il 2,4 percento) e la Spagna con 39 (1,8 percento). Lo Stato membro più virtuoso è il Lussemburgo, col 100 percento di siti con acque eccellenti (11), seguito da Cipro e Malta (99 percento), Grecia e Austria. Nel complesso, tra il 2015 e il 2016 il numero di siti con acque scarse è sceso da 383 a 318.

Nonostante i risultati incoraggianti, relativi principalmente al monitoraggio dei contaminanti provenienti da acque reflue e di drenaggio, non va dimenticato che in mare finiscono milioni di tonnellate di plastica ogni anno, con danni gravissimi agli ecosistemi. Lo dimostrano le immagini provenienti dalla remota e disabitata isola di Henderson, nel cuore del Pacifico, che è stata indicata come la più inquinata del Pianeta, pur trovandosi a 5mila chilometri di distanza dal più vicino centro abitato.

[Foto di Donatella64]

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