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L’ESA verso il nuovo lanciatore Ariane 6

L’Europa ha scelto i due razzi del suo immediato futuro e punta a Marte con l’approvazione delle due missioni ExoMars.
A cura di Redazione Scienze
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rappresentazione artistica di Ariane 6 (ESA–D. Ducros, 2014)
rappresentazione artistica di Ariane 6 (ESA–D. Ducros, 2014)

Nel 2020 l'Europa avrà un nuovo lanciatore per le sue missioni: sarà il razzo Ariane 6, successore di Ariane 5, secondo quanto approvato oggi al New Congress Center Kirchberg in Lussemburgo dalla conferenza dei Ministri della Ricerca dei diversi Stati membri dell'Agenzia Spaziale Europea, meglio nota per gli addetti ai lavori come "ministeriale ESA". Un piano che, oltre ad annunciare i nuovi sviluppi tecnologici dell'Europa che guarda allo spazio, garantisce anche la prosecuzione delle attività attualmente in corso in particolare presso la Stazione Spaziale Internazionale; e poi c'è anche un'altra notizia estremamente interessante che riguarda il "via libera" ricevuto per il programma ExoMars.

Ariane e Vega

La ministeriale ESA costituisce un appuntamento fondamentale per le politiche spaziali del vecchio Continente: ogni due anni, in questo incontro, si fa un punto della situazione, si rinnovano incarichi e, soprattutto, si fissano strategie, programmi e finanziamenti. Due giorni, punto di approdo di lavori ben più lunghi, che coinvolgono i ministri responsabili delle politiche spaziali dei venti Paesi membri con i vertici delle agenzie nazionali di ciascuno Stato, assieme ai rappresentanti di  Canada, Estonia, Slovenia ed Ungheria, in virtù di accordi di cooperazione con ESA, e agli osservatori di altre organizzazioni internazionali. Presente per il nostro Paese il Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini e il Presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, che ha partecipato con una delegazione, Roberto Battiston.

Proprio per l'Italia la conferenza è stata una buona occasione per mettersi in luce uscendone rafforzata: oltre ad Ariane 6, infatti, l'assemblea ha approvato anche la versione potenziata del più piccolo vettore Vega, frutto per lo più dell'industria del nostro Paese, essendo realizzato da Avio attraverso la ASI. Il 2018 è l'anno per cui è previsto il suo primo volo attraverso un nuovo stadio più potente e propellenti solidi: successivamente sarà uno dei razzi ausiliari di Ariane 6, più potente.

È importante sottolineare la decisione legata alla nuova generazione di lanciatori Ariane 6 e Vega C, che permetteranno al nostro continente di restare indipendente in questo settore. Entrambi i lanciatori avranno un unico motore, di produzione italiana: questo porterà all'industria del nostro Paese oltre dieci anni di attività produttiva di alta tecnologia – Ministro Stefania Giannini.

Destinazione Luna e Marte

Tre le destinazioni previste dall'ESA per l'esplorazione spaziale: innanzitutto la ISS, poi la Luna e infine Marte. Per quanto riguarda il Satellite, si prevede la possibilità di contribuire al Luna-Resource Lander della Russia, con lancio previsto per il 2019, e alla Lunar Polar Sample Return, con lancio previsto per il prossimo decennio: ma i dettagli saranno stabiliti alla prossima ministeriale ESA che si terrà a Lucera nel 2016. Tutto già deciso, invece, per la destinazione Marte: ExoMars porterà due missioni sul Pianeta Rosso, rispettivamente nel 2016 e nel 2018, quest'ultima grazie ad un lander. Anche in questo caso, l'Italia e la sua industria spaziale giocheranno un ruolo centrale.

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