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L'emergenza rifiuti… Nello spazio

Il problema dei rottami spaziali sta diventando grave e serio, al punto da poter compromettere future missioni: l’invito alla NASA affinché trovi una soluzione.
A cura di Nadia Vitali
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Incredibile a dirsi,eppure in pochi decenni l'uomo è riuscito a fare anche questo: creare un'emergenza rifiuti nello spazio. Sappiate, adesso, che ogni volta che guarderemo al cielo con entusiasmo per un nuovo corpo celeste che nasce o per un’antica stella scoperta, dovremo immaginare che nelle favolose distese dello spazio si aggirano anche rottami di vario genere: missili e satelliti non più in uso, frammenti di materiali metallici totalmente fuori controllo.

Il National Research Council americano ha sottoposto il problema, accusando la NASA di non stare tenendo in debita considerazione le eventuali conseguenze che potrebbero nascere da tutta questa spazzatura in orbita; da parte sua, l'agenzia per il programma spaziale degli Stati Uniti ha ammesso di essere perfettamente consapevole del fatto che nel cosmo circolano tantissimi rottami, al punto da riconoscere di aver creato una situazione che potrebbe diventare ingestibile.

Pezzi che si scontrano tra di loro, creandone così ancora di più: per adesso la quota approssimativa è di 19 000 di oggetti "indesiderati" nello spazio superiori a 10 centimetri e 5 000 inferiori a 10 cm, con milioni di frammenti microscopici non quantificabili. Due i rischi maggiori che provengono da questa vera e propria emergenza: il primo è che satelliti funzionanti in orbita possano subire i danni di un eventuale impatto, il secondo è per la stessa vita degli astronauti all'interno di strutture. Non è di molto tempo fa la notizia di una imprevista manovra di spostamento della Stazione Spaziale Internazionale, compiuta per evitare di essere colpita da un pezzo di metallo che le è sfrecciato accanto.

Dunque, sebbene ci sia chi asserisce che, ad ogni modo, pericoli di gran lunga più significativi vengano dai meteoriti e dalle probabilità di collisioni con questi che sono molto più alte, la situazione necessita assolutamente di una soluzione rapida, secondo Donald J. Kessler ex responsabile della NASA dell'Orbital Debris Program Office.Il problema, tuttavia, è anche diplomatico e dovrà seguire le vie del confronto e del dialogo per giungere ad uno scioglimento: solo il 30% dei rottami, infatti, è attribuibile alla NASA e non possono essere, quindi, i soli Stati Uniti ad assumersi responsabilità e spese di questo intervento. Tuttavia è un'esigenza giungere rapidamente ad un compromesso, prima che i guai seri inizino davvero a verificarsi.

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