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L’amore eterno nel più antico accoppiamento della storia

Bloccati in un abbraccio “scolpito” nella roccia, i due insetti provengono dall’area sudorientale della Cina.
A cura di Nadia Vitali
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particolare, da PLOS ONE (credits: Shu Li, Chungkun Shih, Dong Ren)
particolare, da PLOS ONE (credits: Shu Li, Chungkun Shih, Dong Ren)

Un amplesso lungo millenni, il più antico che possiamo ancora vedere: è quello svelatosi per caso sotto gli occhi di alcuni scienziati, intrappolato all'interno di una roccia, uno tra gli oltre mille reperti provenienti dal villaggio di Daohugou, nella Cina nordorientale. Protagonisti dell'accoppiamento più datato della storia sono due insetti che, circa 165 milioni di anni fa, erano intenti nell'attività più naturale del mondo quando vennero colpiti da una "romantica" morte in coppia a causa delle esalazioni di gas velenoso provenienti da un vulcano in eruzione.

Era l'età del Mesozoico, quando sulla Terra dominavano i grandi rettili, e fortuna volle che il momento venisse immortalato per sempre, consentendo oggi agli scienziati di confrontarsi con una realtà antichissima: gli insetti, ancora avvinghiati nella stretta della "passione" sotto forma di fossili, caddero sul fondo di quello che sarebbe divenuto un lago e finirono per preservarsi sotto strati di ceneri e sedimenti. Giunti fino alla capitale della Cina, dalle regioni di nord-est, in una collezione di fossili vari, solo di recente le due piccolissime creature sono state oggetto di uno studio più accurato che porta la firma di Shu Li, Chungkun Shih, Chen Wang e Dong Ren, ricercatori presso la Capital Norman University di Pechino: i risultati del lavoro sono stati resi noti attraverso un articolo pubblicato da PLOS ONE.

Gli amanti sorpresi dal vulcano e bloccati dal tempo, appartengono alla famiglia dei Cercopidi; il loro nome scientifico è Anthoscytina perpetua e il nomignolo con cui vengono indicati nelle lingue anglofone (froghoppers) indica la loro caratteristica più evidente, ossia l'uso di saltare agevolmente tra il fogliame alla maniera di una piccola rana. Insetti del genere, infatti, esistono ancora e, a quanto appare ormai evidente ed innegabile, si accoppiano alla stessa identica maniera dei loro antenati del Mesozoico: lo stato di conservazione, infatti, ha salvato anche perfettamente l'apparato genitale, mostrando l'organo sessuale del maschio ancora all'interno della femmina.

Reperti in grado di fornire informazioni sui comportamenti, e in particolare sull'accoppiamento, sono assai rari: in tutto il mondo, e nell'intera storia delle scienze, sono state rinvenute soltanto 33 coppie di insetti ancora bloccate nell'atto della copula, la maggior parte delle quali, però, intrappolate dall'ambra; la più antica tra tutte, costituita da due piccole mosche, aveva 135 milioni di anni e proveniva dal Libano. La peculiarità del fossile proveniente dalla Cina, oltre al record di anzianità, è costituito anche dalla eccezionale possibilità di assistere ad un accoppiamento quasi come davanti al microscopio: la chiarezza dei dettagli ha spinto così a far concludere ai ricercatori come, senza dubbio, la posizione scelta per l'amplesso sia rimasta immutata da 165 anni a questa parte. Perché, evidentemente, funziona alla perfezione.

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