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Janus, la tartaruga con due teste, ha compiuto 20 anni: è record per un rettile bicefalo

Il 3 settembre la tartaruga greca Janus, così chiamata per la sua bicefalia, ha raggiunto l’incredibile età di venti anni. Il record precedente apparteneva a un altro esemplare deceduto a soli 4 anni.
A cura di Andrea Centini
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La tartaruga a due teste Janus, vera e propria mascotte del Museo di Storia Naturale di Ginevra, Svizzera, il 3 settembre ha compiuto venti anni. Si tratta di un traguardo incredibile per un esemplare di testuggine affetto da policefalia, dato che il precedente primato era di appena quattro anni. Naturalmente per sopravvivere così a lungo sono state fondamentali le amorevoli cure che il personale dell'istituto svizzero le garantisce ogni giorno. Non potendo retrarre le teste nel carapace, infatti, in natura sarebbe finita rapidamente nelle fauci di qualche predatore.

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La sua storia ebbe inizio nel 1997, quando nacque all'interno di un'incubatrice del museo che la ospita. A causa della bicefalia, una malformazione legata a una mancata separazione di gemelli omozigoti durante lo sviluppo, fu chiamata Janus (Giano), dal nome dell'importante divinità romana degli inizi, raffigurata con due volti poiché in grado di vedere il futuro e il passato e dentro e fuori le cose. Non a caso il Dio è noto ai più come “Giano bifronte”.

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A causa di una malformazione al carapace, una volta a settimana Giano fa un bagno di raggi ultravioletti per favorire il fissaggio della vitamina D, mentre ogni mattina viene lavata in acqua calda: a causa della sua condizione i veterinari hanno infatti sconsigliato di lasciarle acqua dove “tuffarsi”, dato che correrebbe il rischio di affogare. La sua dieta si compone invece di insalata e pomodori. Benché abbia due teste con due cervelli, la sinistra è la dominante ed è quella che prende le decisioni primarie, come ad esempio quella dove spostarsi.

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La tartaruga è una testuggine greca o tartaruga moresca (Testudo graeca), un rettile presente anche in diverse regioni d'Italia, come Lazio, Sicilia, Liguria, Toscana e Sardegna. Si tratta purtroppo di una specie minacciata ed è infatti classificata con codice VU (vulnerabile) nella Lista Rossa dell'IUCN, l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.

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