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Influenza, il picco dell’epidemia fa paura: 7 milioni di italiani a letto, +30% in un anno

Il picco influenzale è previsto nei prossimi giorni, tuttavia il numero di casi segnalati è già cinque volte superiore rispetto allo scorso anno. Finiranno a letto oltre sette milioni di italiani.
A cura di Andrea Centini
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In base agli ultimi dati comunicati dal portale InfluNet, il sistema nazionale di sorveglianza epidemiologica e virologica dell’influenza coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss), sono già oltre due i milioni di italiani messi a letto dai virus influenzali, i cui ceppi principali quest'anno sono le tipologie A/Hong Kong/4801/2014 (H3N2) e B/Brisbane/60/2008. Gli antigeni di questi virus sono presenti assieme al tipo A/California/7/2009 (H1N1) nel vaccino trivalente della campagna 2016-2017, avviata dal Ministero della Salute in ottobre. A differenza dello scorso anno è stata registrata una rapidissima e anticipata impennata dei casi, tanto che essi sono già cinque volte superiori rispetto al medesimo intervallo di tempo.

Ad essere colpiti sono principalmente gli anziani con età superiore ai 65 anni, e la ragione, spiegano gli esperti, risiede principalmente nella virulenza del ceppo H3N2, che è noto proprio per colpire soprattutto i pazienti avanti con gli anni. Nonostante la grande incidenza in queste fasce di età, i principali vettori dei virus sono i bambini in età scolare, che portano il virus nelle case promuovendone il contagio. Quest'anno il processo è catalizzato anche dal grande freddo riscontrato nelle ultime settimane, che gioca un ruolo fondamentale nella diffusione dei virus influenzali. “Nei prossimi giorni – ha sottolineato il responsabile di InfluNet Antonino Bella – gli italiani colpiti continueranno ad aumentare, ma ad un ritmo inferiore di quanto fino ad oggi registrato, quindi per la settimana in corso i casi nuovi potranno essere circa 650mila/700mila”.

Al momento sono stati registrati una trentina di casi più gravi, tutti relativi a pazienti anziani, per quattro dei quali con conseguenze fatali. Avevano tutti patologie croniche preesistenti. Nel 2015-2016 sono stati registrati in tutto 89 casi gravi e 32 decessi, un dato sensibilmente migliore rispetto alla stagione precedente, dove i decessi sono stati 160 su un totale di 485 casi gravi. Per queste ragioni la vaccinazione è ritenuta una procedura fondamentale soprattutto per bambini, anziani, donne in gravidanza e persone debilitate fisicamente. Si stima che per la stagione influenzale in atto saranno oltre sette i milioni di italiani colpiti, due in più rispetto alla stagione precedente.

[Foto di Huntlh]

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