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Il vaccino contro il morbillo protegge anche dal rischio di altre infezioni

Il virus del morbillo espone l’organismo ad una fortissima debolezza immunitaria che dura molto più a lungo di quanto pensato in precedenza. Ecco perché il problema va eliminato alla radice.
A cura di Nadia Vitali
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Il virus del morbillo può essere causa di seri problemi per i bambini poiché indebolisce temporaneamente il sistema immunitario dando origine ad una vulnerabilità dell’organismo che in passato si credeva durasse al massimo un paio di mesi mentre oggi si è scoperto prolungarsi molto di più nel tempo, fino a tre anni.

Oltre il morbillo

Un recente studio pubblicato dalla rivista Science, guidato dai ricercatori della Princeton University, ha evidenziato che il morbillo apre la strada a infezioni opportunistiche che possono colpire entro un arco cronologico piuttosto lungo. Il virus, infatti, trascina l’organismo in uno stato denominato di “amnesia immunitaria” in cui la fondamentale memoria delle cellule del sistema immunitario – utile a riconoscere gli agenti infettivi e a combatterli – è parzialmente spenta.

Noi sapevamo già che il morbillo attacca il sistema immunitario e che è immunosoppressivo per una certa quantità di tempo. Ma questo studio suggerisce che tale soppressione immunitaria dura molto più a lungo di quanto si sospettasse fino ad oggi. In altre parole, se prendi il morbillo, per i successivi tre anni potresti morire a causa di qualcosa che non avresti contratto se non fossi stato infettato in precedenza dal morbillo – Jessica Metcalf, Princeton University

Da queste conclusioni consegue, automaticamente, che i benefici della vaccinazione anti-morbillo sono decisamente più estesi e che garantiscono protezione non soltanto contro questa specifica malattia infettiva ma anche da altre infezioni; e inoltre che il vaccino in questione costituisce uno degli interventi per la salute globale dell’infanzia più importante in assoluto, come sottolineato dall'autore principale del paper, Michael Mina della Emory University.

La memoria delle cellule

Mina ha scelto di indagare nelle relazioni tra morbillo, vaccino ed altre infezioni dopo aver letto un paper, il cui coautore era dell’Erasmus University Medical Center di Rotterdam, che aveva già rilevato profonde associazioni tra morbillo e memoria cellulare. La ricerca dimostrava che il virus del morbillo attacca i linfociti T, creando uno stato di amnesia in cui la funzione di costruzione della memoria immunitaria è danneggiata. Dopo circa un mese la memoria delle cellule ritorna ma, anziché proteggere contro i virus di infezioni incontrate in precedenza, condensa i propri sforzi esclusivamente nel riconoscere ed attaccare il virus del morbillo.

Studi sulla popolazione

Il gruppo di lavoro si è chiesto, allora, se era possibile ritrovare la traccia di questa amnesia immunitaria da morbillo nei dati della popolazione. In che modo? Analizzando i dati resi disponibili dagli archivi ben organizzati di Stati Uniti, Inghilterra, Galles e Danimarca, gli studiosi hanno potuto osservare le tendenze di età precedente e successiva alle grandi vaccinazioni di massa. I ricercatori hanno confrontato i numeri relativi all’incidenza del morbillo e delle morti infantili, su bambini di età compresa tra 1 e 9 anni in Europa e tra 1 e 14 negli Stati Uniti. Estendendo l’analisi a circa 28 mesi dopo l’infezione del morbillo (e quindi non al mese che, in precedenza, si credeva costituisse la durata dell’amnesia immunitaria) è stata evidenziata una fortissima correlazione tra incidenza del morbillo e incidenza di morti a causa di altre infezioni. Ossia: se un bambino sopravviveva al morbillo, c’erano più probabilità che morisse nell’arco dei tre anni successivi a causa di malattie ulteriori. I risultati si sono rivelati analoghi rispetto a tutti i Paesi oggetto di studio.

L'importanza del vaccino per l'infanzia

Il professor Bryan Grenfell della Princeton University, tra gli autori del paper, sintetizza così: «La riduzione dell’incidenza del morbillo sembra causare un calo anche nelle morti a causa da altre infezioni in ragione di un effetto indiretto dell’infezione da morbillo sul sistema immunitario». Ed ecco perché proteggere dal morbillo deve restare una priorità, soprattutto in un periodo in cui si assiste ad un pericoloso calo delle vaccinazioni che potrebbe farci tornare indietro di molti decenni rispetto ai progressi fatti dall'Occidente: quando perché un bambino morisse prima di diventare adulto bastava veramente poco.

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