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Il telescopio Hubble immortala due galassie che si ‘abbracciano’ nello spazio

I due oggetti celesti, che viaggiano l’uno contro l’altro a una velocità di 2 milioni di chilometri orari, non si fonderanno in un nuovo corpo galattico, ma verranno profondamente trasformati dallo ‘scontro’ documentato da Hubble.
A cura di Andrea Centini
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Il telescopio spaziale Hubble ha immortalato l'affascinante ‘abbraccio' tra due galassie a spirale inquadrate nella Costellazione della Lepre, che si trovano a una distanza di ben 500 milioni di anni luce dal nostro pianeta. I due corpi galattici, che gli astronomi hanno deciso di identificare col nome tecnico di IRAS 06076-2139, viaggiano all'impressionante velocità di due milioni di chilometri orari, un dettaglio che suggerisce l'impossibilità di una fusione in una nuova, immensa galassia. È invece molto probabile che i due oggetti celesti, spinti dalla forza di gravità, si ‘attraversino' ed escano profondamente trasformati da questo affettuoso incontro, che secondo gli scienziati non dovrebbe avere esiti catastrofici.

La spettacolare immagine diffusa dalla NASA e catturata dagli strumenti Wide Field Camera 3 (WFC3) e Advanced Camera for Surveys (ACS) di Hubble, lascerebbe infatti supporre uno spettacolare impatto cosmico in atto, tuttavia va tenuto in considerazione il fatto che, pur essendo miliardi, le stelle all'interno delle galassie si trovano a distanze siderali l'una dall'altra. Basti pensare alla stella più vicina al nostro Sole, Proxima Centauri, che si trova a ben 4,2 anni luce dalla Terra, ovvero la bellezza di 41.300 miliardi di chilometri. Con tali distanze in ballo, dunque, è molto improbabile che le stelle delle due galassie collidano fra loro, mentre modifiche sostanziali potrebbero coinvolgere le nubi di gas.

Quello intercettato da Hubble non è un fenomeno così raro nello spazio; anche la nostra Via Lattea ne verrà interessata. Gli astronomi, infatti, stimano che tra 4,5 miliardi di anni essa colliderà con la Galassia di Andromeda, che si sta avvicinando a una velocità di oltre 100 chilometri al secondo. Per allora, tuttavia, il Sole si troverà nella fase finale del suo ciclo, e la Terra sarà già un pianeta ‘morto' e infuocato, proprio a causa dell'espansione della nostra stella.

[Foto di ESA/NASA]

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