Il Tai Chi come salva-vita: così ci insegna a non cadere se perdiamo l’equilibrio
Il Tai Chi insegna alle persone più anziane, ma in generale a tutti, ad avere coscienza del proprio corpo nello spazio riducendo il rischio di cadute che, per gli over 60, possono essere la causa di morte, nei casi più gravi. Il Tai Chi, spiegano i ricercatori, in questo senso è molto più efficace dell'attività fisica aerobica o dello stretching e ci spiegano come mai. Lo studio, intitolato “Effectiveness of a Therapeutic Tai Ji Quan Intervention vs a Multimodal Exercise Intervention to Prevent Falls Among Older Adults at High Risk of Falling”, è stato pubblicato sulla rivista JAMA Internal Medicine.
Tai Chi, cos'è. Il Tai Chi, o tàijíquán, è una disciplina antica cinese che implica una serie di movimenti armoniosi degli arti superiori ed inferiori. Attraverso questi movimenti che si susseguono come un flusso, le persone che lo pratica, oltre ad essere in costante movimento, imparano a migliorare il loro equilibrio. Proprio questo aspetto dal Tai Chi ha portato i ricercatori a chiedersi se la pratica fosse in grado di ridurre il rischio cadute delle persone anziane.
Anziani poco ‘equilibrati'. Con il tempo che passa, diventa sempre più difficile mantenersi in equilibrio, capita dunque che in età avanzata aumenti il rischio di cadere e di conseguenza di riportare fratture che possono rivelarsi fatali. Accade dunque che gli anziani, proprio per paura di cadere, limitino l'attività fisica entrando in un circolo vizioso che a sua volta, in realtà, non previene ciò di cui si ha paura.
Come il Tai Chi non ci fa cadere. Ma come fa ad insegnarci a non cadere? Gli esperti spiegano che grazie ai movimenti imparati dal Tai Chi, quando stiamo per perdere l'equilibrio riusciamo istintivamente a muovere il nostro corpo nello spazio in modo da controbilanciarci evitando dunque di cadere.
Lo studio. Per capire gli effetti del Tai Chi sulle persone anziane, gli esperti hanno inizialmente realizzato un programma che prevede otto specifici movimenti a basso rischio squilibrio e hanno suddiviso in tre gruppi 670 partecipanti di 78 anni di età media. Per sei mesi è stato chiesto ad un gruppo di praticare tai chi, ad uno di svolgere attività aerobiche e ad un altro di limitarsi allo stretching. I dati raccolti hanno dimostrato che chi praticava tai chi rischiava il 58% in meno di cadere rispetto a coloro che invece erano nel gruppo dello stretching, rispetto a questi, il rischio si riduceva del 40% per coloro che invece avevano svolto attività aerobica.