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Il riscaldamento globale sbarca nelle nostre città

Un’applicazione basata sui dati della NASA permette di scoprire di quanto è aumentata la temperatura media nella propria città nell’ultimo secolo.
A cura di Roberto Paura
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Dall’inizio del secolo scorso a oggi, la temperatura media mondiale è aumentata di un grado centigrado. Può sembrare poco, ma sulle lunghissime scale che caratterizzano i cambiamenti del pianeta Terra è un aumento importante per la sua repentinità. Anche gli scettici della teoria del riscaldamento globale potranno osservare i deleteri effetti della produzione industriale di gas serra sul clima attraverso un’app sviluppata da New Scientist sulla scorta dei dati del Goddard Institute della NASA che permette di ricostruire l’andamento delle temperature medie negli ultimi cento anni in tutto il mondo. Scrivendo il nome della vostra città sul motore di ricerca interno, scoprirete qual è stato l’andamento delle temperature fuori alla finestra di casa nell’ultimo secolo. Il quadro, inutile dirlo, è sconfortante.

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Un grado in un secolo – I dati partono, per l’Europa e per l’America, dal 1880, anche se gli scienziati ammettono che quelli più precisi partono dal 1951: anche così, comunque, la tendenza è identica, anzi maggiore. Le temperature medie mondiali sono salite da 14° a 15° C, con punte maggiori soprattutto al Polo Nord. Intorno al circolo polare artico, i colori si fanno più rossi. Lì, l’aumento è nell’ordine dei 3-4°. Sufficiente a sciogliere completamente i ghiacci del Polo nel periodo estivo, cosa che è avvenuta spesso negli ultimi anni, spaventando la comunità internazionale. I dati si basano sulle registrazioni di circa 6000 stazioni di monitoraggio del Global Historical Climatology Network, delle stazioni dell’Antartide, dalle misurazioni delle navi dal 1880 al 1981 e, dal 1982, dalle misurazioni satellitari per quel che riguarda le temperature degli oceani.

L'emergenza del polo nord – Questo senza considerare che nella vostra città, molto probabilmente, le temperature sono aumentate anche di più. Il team della NASA ha infatti depurato i dati dal cosiddetto “effetto isola di calore” che affligge i centri urbani più densamente abitati e che comporta un circoscritto aumento delle temperature causato dalla produzione di calore: auto, condizionatori d’aria e cappa di inquinamento. L’Europa è malmessa, più degli Stati Uniti, e sicuramente peggio dell’Africa sub-sahariana, cosa dipendente dal fatto che il riscaldamento globale fa sentire maggiormente i suoi effetti alle alte latitudini. La Russia sperimenta infatti un aumento di quasi 2°, insieme a buona parte dei paesi ex sovietici e all’Alaska. La vera emergenza è tutta nel circolo polare artico, dove il permafrost si sta scongelando, liberando enormi quantità di anidride carbonica conservata al di sotto da processi geologici di sedimentazione, e dove presto il mare sarà completamente navigabile.

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