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Il paracetamolo riduce l’empatia e le emozioni positive

Secondo i ricercatori, il paracetamolo riduce la nostra capacità di sentire le emozioni delle altre persone. In pratica, allevia sia il nostro dolore che l’empatia.
A cura di Zeina Ayache
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Assumere farmaci significa introdurre nel nostro corpo sostanze in grado di alterare alcune funzioni per ridurre o amplificarne altre. Ad esempio, se vogliamo contrastare la febbre molto alta o il dolore assumiamo il paracetamolo. Secondo i ricercatori, questo farmaco avrebbe alcune controindicazioni inaspettate a livello psicologico. Come spiegato all'interno dello studio “From Painkiller to Empathy Killer: Acetaminophen (Paracetamol) Reduces Empathy for Pain” pubblicato su Social Cognitive and Affective Neuroscience, il paracetamolo, o acetaminofene, ridurrebbe sono solo il nostro dolore, ma anche la nostra capacità di sentire il dolore di chi ci sta intorno, insomma, ci renderebbe meno empatici. E non è tutto. Il farmaco sarebbe in grado anche di diminuire la percezione delle emozioni positive, in pratica assopirebbe in generale la nostra emotività.

Per giungere a queste conclusioni, che in seguito valuteremo nel dettaglio, i ricercatori hanno sviluppato tre diversi studi:

  1. 80 studenti divisi in due gruppi, ad un gruppo hanno somministrato una soluzione liquida contenente 1.000 mg di acetaminofene, all'altro invece il placebo (una soluzione liquida senza farmaci). Dopo un ‘ora, i ricercatori hanno chiesto ai partecipanti di leggere 8 racconti che contenevano storie di sofferenza (ad esempio, una persona che aveva perso il padre o che era stata ferita con un coltello). Successivamente, i ragazzi hanno risposto ad un questionario che chiedeva loro di indicare, da 1 (nessun dolore) a 5 (peggior dolore possibile), quanto i protagonisti delle storie appena lette si sentissero addolorati, feriti o sofferenti. I risultati hanno mostrato che i partecipanti che avevano assunto il farmaco consideravano gli scenari meno dolorosi.
  2. 114 studenti divisi in due gruppi, al primo gruppo è stato somministrato il paracetamolo, al secondo no. In questo caso ai ragazzi è stato fatto ascoltare un rumore la cui intensità variava da 75 a 105 decibel. Successivamente è stato chiesto loro di indicare, in una scala da 1 (non piacevole) a 10 (estremamente spiacevole), quanto il suo avesse dato fastidio a loro e agli altri partecipanti. I risultati hanno mostrato che i partecipanti che avevano assunto il farmaco ritenevano meno spiacevole il suono sia per loro che per le altre persone
  3. ai partecipanti è stato chiesto di incontrarsi e socializzare per un breve periodo, successivamente è stato chiesto loro di giocare ad un video gioco i cui protagonisti erano proprio le persone che avevano conosciuto poco prima. Una di questa, secondo la narrazione del gioco stesso, veniva esclusa socialmente. I risultato hanno mostrato che i partecipanti che avevano assunto il farmaco ritenevano meno dolorosa l'esclusione sociale rispetto al gruppo placebo

In conclusione, gli esperimenti avrebbero dimostrato una generale diminuzione dell'empatia e della percezione del dolore nei soggetti che avevano assunto il paracetamolo.

Studi passati hanno dimostrato che, a livello cerebrale, le aree che si attivano quando si prova dolore e quando si immaginano altre persone che provano dolore sono le stesse. Si capisce dunque perché agendo sul dolore, si influisca anche sull'empatia.

Il limite di questo studio è però che non ci dice di quanto l'empatia venga ridotta dall'assunzione del farmaco, o quanto farmaco è necessario assumere per essere meno empatici.

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