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Il nuovo bendaggio che previene le infezioni nei pazienti ustionati

In Svizzera i ricercatori hanno creato un nuovo tipo di bendaggio che riduce il rischio di infezioni nei pazienti che riportano ustioni, sia lievi che gravi.
A cura di Zeina Ayache
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Le persone che riportano ustioni, sia lievi che gravi, corrono il rischio di sviluppare infezioni che possono portare addirittura alla morte. I medici si trovano dunque a dover fronteggiare due ostacoli, da un lato quello di ridurre il dolore e curare le ustioni, dall'altro quello di evitare, o almeno contenere, lo sviluppo delle infezioni, ma non sempre è semplice. In aiuto dei medici arriva però un nuovo tipo di bendaggio capace proprio di contrastare le infezioni.

Sviluppato dall'École polytechnique fédérale de Lausanne, lo studio relativo a questo nuovo tipo di bendaggio, intitolato “Anti-Microbial Dendrimers against Multidrug-Resistant P. aeruginosa Enhance the Angiogenic Effect of Biological Burn-wound Bandages”, è stato pubblicato su Scientific Reports.

In cosa consiste? I ricercatori spiegano che si tratta di una striscia di garza realizzata con collagene al quale sono state aggiunte sia le cellule progenitrici, capaci di moltiplicarsi velocemente, che i dendrimeri, particolari molecole. Quando il bendaggio viene applicato nella zona a rischio batteri, alcuni dentrimeri migrano e distruggono i microbi presenti, mentre altri restano sul bendaggio, onde evitare che esso stesso rischi di diventare un luogo sicuro per la proliferazione dei batteri.

Quanto realizzato ha un valore inestimabile per i medici che si occupano di ustioni, come spiega la dottoressa Lee Ann Laurent-Applegate “Attualmente sono molte le precauzioni che dobbiamo prendere con i nostri pazienti”. Al momento infatti i bendaggi utilizzati devono essere ricambiati costantemente proprio per evitare la proliferazione di batteri e nei pazienti che riportano ustioni su tutto il corpo la procedura non è semplice e il rischio infezioni è alto.

Una soluzione simile permetterebbe quindi di superare agevolmente tutti questi ostacoli e di ridurre il numero di vittime. Presto il bendaggio verrà testato e solo allora potremo sapere se potrà essere utilizzato negli ospedali.

[Foto di Murielle Michetti]

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