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Il deserto più estremo della Terra si trova in Antartide, circondato da un mondo di ghiaccio

Le Valli secche McMurdo sono la più estesa area priva di ghiaccio del continente antartico, dove la scarsissima umidità e le temperature gelide hanno generato uno degli ambienti più estremi del Pianeta.
A cura di Andrea Centini
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Nel cuore del continente antartico, ricoperto per il 98 percento da ghiaccio con uno spessore medio di ben 1.600 metri, esiste un luogo ancor più estremo e inospitale di quello che è già un'immensa, gelida e bianca landa desolata, nella quale vi si avventurano soltanto gli scienziati impegnati nelle varie stazioni di ricerca. Stiamo parlando delle Valli secche McMurdo (McMurdo Dry Valleys), un vero e proprio deserto che si estende per 200 chilometri di lunghezza per 80 di larghezza, abbracciato da alte montagne che nel tempo ne hanno plasmato aspetto e clima.

Qui, a causa dei fortissimi venti provenienti dall'Antartide orientale, che spirano anche alla velocità di 320 chilometri orari, non si deposita neve, inoltre l'umidità è scarsissima, ed è proprio per questo che le valli rappresentano la più estesa area priva di ghiaccio (in larghissima parte) dell'intero Antartide, occupandone lo 0,03 percento del territorio totale.

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Si tratta di un luogo così arido e gelido che l'unica forma di vita rilevata dagli studiosi, al di là di qualche animale che vi si avventura, sono microorganismi, che tuttavia non sono presenti ovunque. Durante una recente missione scientifica condotta per valutare la distribuzione e la diversità microbica, ricercatori canadesi e americani scavando con un trapano non ne hanno trovato nelle zone più aride. È stata la prima volta sulla Terra che in luogo esplorato dall'uomo non si registra attività microbica.

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Non a caso gli studiosi sostengono che le Valli secche McMurdo siano l'ambiente terrestre più somigliante a quello attualmente presente su Marte. Non è dunque da escludere che, al di là dei primi sopralluoghi di valutazione già in atto, in futuro esse possano ospitare l'addestramento finale degli astronauti che nel giro di un ventennio, in base alle previsioni di NASA ed ESA, dovrebbero metter per primi i piedi sull'affascinante pianeta rosso.

La carcassa mummificata di una foca, che si è avventurata nelle valli: credit wikipedia
La carcassa mummificata di una foca, che si è avventurata nelle valli: credit wikipedia

Le valli non sono comunque completamente prive di acqua, e le poche fonti presenti sono peculiari come l'habitat che le circonda. Lo stagno Don Juan Pond, ad esempio, è ritenuto essere il bacino d'acqua più salato della Terra, molto più del famigerato Mar Morto. L'acqua, che arriva fino alle caviglie, è così salata che non vi possono sopravvivere nemmeno i microorganismi. Sono stati infatti trovati soltanto attorno allo stagno. Gli ultimi depositi d'acqua superficiale di Marte molto probabilmente erano proprio così. Associato alle valli vi è anche il ghiacciaio Taylor, dal quale sgorgano le inquietanti "cascate di sangue" delle quali è stato recentemente svelato il segreto.

Le cascate di sangue: credit National Science Foundation/Peter Rejcek
Le cascate di sangue: credit National Science Foundation/Peter Rejcek

La colorazione a bande delle montagne che abbracciano le valli McMurdo, che milioni di anni fa ospitavano paludi e foreste ricche di vita (ve n'è traccia fossile), mette in luce i drammatici eventi che hanno determinano la separazione del supercontinente Gondwana, dal quale sono originati i vari continenti che oggi conosciamo. Il tempo qui sembra essersi fermato, e a causa dell'assenza di precipitazioni – e dunque di erosione – in alcune zone è possibile trovare intatte le tracce di pneumatici lasciate dai ricercatori quasi cinquanta anni fa.

[Foto di NASA]

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