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Il cervello dei pedofili è ‘diverso’, ecco perché

I ricercatori hanno analizzato il cervello di un gruppo di pedofili e hanno scoperto che esistono differenza tra coloro che hanno, e non, abusato dei bambini. Ecco quali.
A cura di Zeina Ayache
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Comprendere il funzionamento del cervello di un pedofilo è importante per capire cosa possa spingerlo ad abusare di un bambino e quali possano essere le cure più adeguate. Per riuscire in questa impresa, i ricercatori della LWL-University Hospital Bochum tedesca hanno analizzato il cervello di un gruppo di pedofili e l'hanno messo a confronto con un gruppo di controllo, i risultati sono stati pubblicati all'interno dello studio intitolato “Evidence for superior neurobiological and behavioral inhibitory control abilities in non-offending as compared to offending pedophiles” e pubblicato su Human Brain Mapping.

Lo studio non si è limitato al paragone tra pedofili e non, ma ha indagato anche le differenze cerebrali che ci sono tra pedofili che hanno, e non, abusato sessualmente dei bambini. Attraverso risonanza magnetica funzionale, gli scienziati hanno osservato l'attività del cervello di 40 uomini che hanno abusato di bambini, 37 uomini che hanno ammesso di esserne attratti sessualmente, ma che non ne hanno mai abusato, e 40 uomini non pedofili. Durante la scannerizzazione, ai volontari è stato chiesto di eseguire alcuni compiti attraverso il test go-no-go che analizza il tempo di reazione alla presenza di stimoli, il livello di allerta e le capacità decisionali. L'obiettivo era dunque comprendere il loro autocontrollo.

I dati raccolti hanno evidenziato che i pedofili in generale non sono più impulsivi rispetto al gruppo di controllo. Ciò che ha sorpreso i ricercatori è però la differenza tra chi ha abusato e chi no. In questo caso infatti, gli scienziati hanno scoperto che i pedofili che non hanno mai avuto rapporti con i bambini avevano più autocontrollo rispetto agli altri: in loro è stata riscontrata una maggior attività cerebrale nelle regioni associate al comportamento inibitorio.

Insomma, ci sarebbe una differenza sostanziale tra chi arriva ad abusare dei bambini e chi no e risiederebbe nelle capacità di autocontrollarsi di più o di meno. La scoperta aiuterà i medici a capire come meglio intervenire sui pazienti, i pedofili sono infatti considerati soggetti che soffrono di disturbi del desiderio sessuale.

[Foto copertina di Tama66]

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