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Il bikini compie oggi sessantacinque anni

Il 5 luglio del 1946 veniva introdotto ufficialmente il costume a due pezzi più conosciuto: il bikini.
A cura di Nadia Vitali
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Probabilmente il più famoso ed utilizzato tra i costumi femminili in tutto il globo: il bikini, nato dall'immaginario di un ingegnere automobilistico francese, Louis Réard, venne introdotto ufficialmente il 5 luglio del 1946, destando tutto lo scandalo e l'indignazione che il suo creatore aveva immaginato e che lo avevano spinto a battezzarlo con quel nome così singolare: bikini, come l'atollo delle isole Marshall, nel Sud dell'Oceano Pacifico, laddove gli Stati Uniti conducevano degli esperimenti nucleari.

L'arrivo di questo nuovo capo d'abbigliamento sul mercato infatti, secondo Réard, avrebbe avuto effetti davvero dirompenti sull'opinione pubblica, se non esplosivi e dunque, in questo senso, la scelta del nome non poteva che rivelarsi appropriata. E così fu, basti pensare che alcuna modella volle prestarsi a posare con questo costume da bagno e all'ingegnere toccò ripiegare su una semplice spogliarellista del Casino de Paris, Micheline Bernardini, divenuta così celeberrima per i decenni a venire dopo quella sua pubblica apparizione alla Piscine Molitor, una piscina pubblica di Parigi.

Il bikini riprendeva, riducendolo ulteriormente, un modello uscito pochi mesi prima l'Atome di Jacques Heim, così chiamato perché pensato per essere il costume più piccolo del mondo: ma le innovazioni apportate dall'ingegnere prestato al mondo della moda, ebbero la meglio, portando il bikini a continuare la sua carriera, con le dovute evoluzioni relative alle varie tendenze del momento, fino ai giorni nostri. Una storia, quella del due pezzi femminile, che, in verità, affonda le radici in epoche ben più antiche del XX secolo, se si pensa che si parla di predecessori nell'antichità addirittura risalenti al 1400 a. C., prima quindi della cultura greca e di quella romana.

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Indubbiamente l'esempio più celebre dell'antichità è lo splendido mosaico della Villa del Casale a Piazza Armerina, comune in provincia di Enna: dieci fanciulle in bikini impegnate in esercizi di atletica fanno mostra delle proprie grazie fisiche, in un'opera che viene fatta risalire al IV secolo d. C. mentre la scultura di Pompei ci ha lasciato una magnifica Afrodite che, nell'atto di slacciarsi un sandalo indossa anch'essa un bikini dorato: proprio come si conveniva ad una Dea. Molta strada è stata fatta da allora, da quei due piccoli pezzi di stoffa.

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