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I tumori al cervello potrebbero essere alimentati dall’attività neurale

Uno studio svela come l’attività neurale possa agevolare la crescita dei tumori al cervello.
A cura di Zeina Ayache
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L'attività neurale responsabile della crescita dei tumori al cervello
L'attività neurale responsabile della crescita dei tumori al cervello

Gli scienziati della Standford University School of Medice hanno pubblicato su Cell uno studio, intitolato “Neuronal Activity Promotes Glioma Growth through Neuroligin-3 Secretion”, attraverso il quale sostengono come l'attività neurale possa influire sulla crescita del glioma, uno dei principali tumori del sistema nervoso centrale. I test che hanno portato a questa conclusione sono stati effettuati impiantando un tumore umano molto aggressivo nel cervello di topi da laboratorio. Successivamente ne sono stati osservati gli effetti grazie all'optogenetica, una tecnica che permette, attraverso l'utilizzo di fibre ottiche, di osservare le reazioni dei neuroni: si utilizza la manipolazione genetica per inserire delle proteine sensibili alla luce dentro specifici neuroni, permettendo a questi ultimi di attivarsi con la vibrazione dell'interruttore della luce stessa.

Gli scienziati hanno inserito il tumore proprio nella corteccia celebrale contenente queste proteine sensibili alla luce e hanno attivato, con la luce, i neuroni a lui vicino. Comparando la crescita del tumore nei cervelli di questi topi con quella del gruppo di controllo nei quali è assente l'attivazione neurale, gli studiosi hanno notato una proliferazione maggiore nei primi, rispetto ai secondi. Questo ha portato a dedurre la capacità dell'attività neurale di nutrire il tumore, aiutandolo a crescere.

La proteina che permette lo sviluppo del tumore, agevolando l'attività neurale nella corteccia cerebrale è, secondo quanto dichiarato da Michelle Monje, autrice dello studio, la Neuroligina 3. Secondo gli autori dello studio, per limitare la crescita del tumore è necessario ridurre l'attività del cervello, attraverso farmaci che bloccano la Neuroligina 3. Questo comporterebbe però una riduzione delle capacità intellettive dei pazienti, senza guarirli completamente, ma solo rallentando un percorso comunque già segnato.

L'obiettivo, spiega la Monje, è “sviluppare un farmaco capace di bloccare l'attività stimolante della Neuroligina 3 solo nell'area intorno alle cellule cancerogene”. Si attendono studi futuri per fare chiarezza sulla possibilità di trovare nuove ed efficaci cure contro i tumori al cervello.

[Foto copertina di _DJ_]

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