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I nostri padri correvano più di noi. E i nonni ancora meglio

Uno studio di 46 anni che ha preso in esame circa 25 milioni di giovani ha concluso che a parità di condizioni i ragazzi corrono meno velocemente del 5% rispetto ai coetanei di dieci anni prima. E in Italia va anche peggio.
A cura di Redazione Scienze
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Non è solo un problema di alimentazione, ma una difficoltà ben più profonda quella che porta i giovani di oggi ad essere più lenti di quelli di ieri. Per 46 anni un team di ricercatori coordinati da Grant Tomkinson della School of Health Sciences della University of South Australia ha testato la corsa di 25 milioni di giovani di età compresa tra i 9 e i 17 anni provenienti da 28 paesi. Dal 1964 al 2010 le prestazioni di velocità sono state più lente del 5% ogni 10 anni, mentre la forma fisica, in generale, si riduce del 15%. Gli italiani, così come gli americani, sono sopra la media, perdendo il 6% ogni decade, equivalente a 90 secondi in più per fare un miglio (1609 metri) di corsa.

La scuola che ha promosso la ricerca sottolinea la necessità di far eseguire ai bambini almeno un'ora di attività fisica al dì, anche frammentata durante la giornata. Il problema sorge da un mix dannoso di cattive abitudini strettamente legate ai ritmi della società. La scuola stabilisce orari molto più stringenti rispetto al passato imponendo ai giovani una gestione frenetica del tempo, di cui quello libero è troppo spesso dedicato a pasti ipercalorici e a passatempi statici. Nonostante la grande popolarità di cui gode lo sport presso la nostra società, il tempo ad esso dedicato è insufficiente a compensare i limiti della quotidianità delle nuove generazioni. Lo stato di forma, inoltre, incide direttamente sulla salute in età adulta. Come ricorda Christopher Allen della British Heart Foundation, "è ormai accertato che un’inattività fisica durante la crescita può avere delle implicazioni molto serie in futuro".

Le nazioni rispondono in maniera diversa al "rallentamento" generazionale. L'Italia, così come gli States, alzano la media, ma è in genere tutto l'Occidente a soffrire della perdita di forma fisica. Tuttavia anche in Oriente si osserva una crescente incidenza del fenomeno in paesi come la Corea del Sud e la Cina che sempre di più si adeguano allo stile di vita occidentale.

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