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I cibi cotti nell’alluminio causano l’Alzheimer? Nessuno ricorda dove sono le prove

I fogli di alluminio e le vaschette per conservare i cibi o cuocerli al forno, potrebbero causare malattie neuro-degenerative come l’Alzheimer. Tuttavia è ancora un mistero quale sarebbe lo studio che lo afferma.
A cura di Juanne Pili
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I consueti fogli di alluminio, quelli che usiamo in cucina per avvolgere i cibi – o le vaschette da mettere in forno – potrebbero essere letali, specialmente durante la cottura; casomai ci venisse in mente di fare un bel "cartoccio" dovremmo rinunciarvi. Lederebbe infatti diverse funzioni non meglio precisate del cervello, tanto da rendersi responsabili dell'Alzheimer. I siti che riportano questa notizia parlano molto vagamente di "medici esperti" i quali assicurerebbero che l'esposizione ai fogli di alluminio provocherebbe declino mentale, perdita di memoria, labirintite e perdita di coordinazione del corpo.

Lo studio misterioso

Si cita a questo punto un certo dottor Essam Zubaidy dell’Università Americana di Sharjah. Il quale parlerebbe di una ricerca in cui si volevano esaminare gli effetti dell’alluminio durante la cottura. Si sarebbe riscontrato così, che il cibo cotto in fogli di alluminio contenerrebbe fino a 400 mg di questo metallo. Più è alta la temperatura, più alta è la "liscivia" (termine che in questo caso indicherebbe i residui che si formerebbero). L'alluminio insomma non sarebbe adatto per la cottura, né per l’uso con le verdure come pomodori, succhi di agrumi o spezie. Tutto questo andrebbe contro le indicazioni dell'Oms, la quale indicherebbe un limite di 40mg giornalieri di alluminio.

Come un copia-incolla è divenuto una notizia. La prima cosa che possiamo notare facendo una ricerca per parole chiave è che i post pubblicati nei siti complottisti italiani che riportano questa notizia, non sono altro che la traduzione copiata da altri siti in lingua inglese, dove non si ha mai modo di sapere chi siano gli autori dello studio, mentre il dottor Essam Zubaidy non sarebbe altro che un ingegnere chimico. Non proprio un esperto di alimentazione, tanto meno di patologie neurologiche.

Cosa dicono davvero gli studi

Del caso si occuparono già nel maggio scorso anche i colleghi di Snopes. La storia di questo misterioso studio sembra perdersi nei meandri del tempo. Nel 1926 cominciarono a girare voci in base al quale l'attore Rodolfo Valentino sarebbe morto a causa dei frequenti pasti cucinati avvolti nell'alluminio, questi avrebbero provocato la sua ulcera fulminante. Effettivamente non è così assurdo che durante la cottura l'alluminio venga trasferito nei cibi. Ma lo fa in dosi nocive? Uno studio pubblicato nel 2011 indica quantità che si aggirano tra lo 0,06% e lo 0,4%. Proprio un report dell'Oms ci assicura del fatto che sarebbero necessarie quantità abnormi di cibi cotti al cartoccio per assorbire quantità significative di alluminio nel nostro cervello.

Gli studi recenti chiudono la questione. Sono gli stessi istituti dedicati alla ricerca sull'Alzheimer a negare un collegamento tra la malattia e l'alluminio che usiamo in cucina. Proprio l'anno scorso è stata pubblicata una meta-analisi su Neuroscience Letters, frutto cioè dell'esame della letteratura in merito, stendendo un velo pietoso su questa vera e propria bufala medica.

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