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Hubble oltre ogni limite, nella galassia più distante del cosmo

Grazie al telescopio spaziale, gli scienziati sono riusciti a scrutare nella galassia più lontana mai osservata: esisteva già 400 milioni di anni dopo il Big Bang.
A cura di Nadia Vitali
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La galassia più distante mai scoperta (NASA, ESA, and P. Oesch (Yale University)
La galassia più distante mai scoperta (NASA, ESA, and P. Oesch (Yale University)

Un gruppo internazionale di astronomi ha "spinto oltre i suoi limiti" il telescopio spaziale Hubble, battendo ogni record di distanza spaziale e portandolo a scrutare nella più remota galassia mai osservata nell'Universo: si tratta di un oggetto già esistente appena 400 milioni di anni dopo il Big Bang, in grado di fornire importanti informazioni relative alla prima generazione di galassie. I dettagli del lavoro sono stati resi noti attraverso un articolo pubblicato dall'Astrophysical Journal.

Hubble ai confini del tempo

La galassia si chiama GN-z11 e, benché estremamente debole, si presenta come straordinariamente brillante in rapporto alla sua distanza dalla Terra: in passato Hubble ha già osservato galassie lontanissime con queste caratteristiche e ciò dimostra che ci stiamo avvicinando sempre di più agli oggetti più antichi che si sono formati nell'Universo. In precedenza gli astronomi avevano calcolato la distanza di GN-z11 grazie all'analisi del colore combinando le immagini di Hubble e del telescopio spaziale della NASA Spitzer.

Adesso, per la prima volta, hanno scelto di servirsi della Wide Field Camera 3(WFC3) per ottenere una misura più precisa, grazie a dati spettroscopici più accurati, cioè frazionando la luce nei diversi colori componenti: i risultati hanno dimostrato che la galassia è molto più distante di quanto ipotizzato in origine. Una distanza sostanzialmente al limite delle capacità osservative di Hubble e che, fino ad oggi, si credeva potesse essere esplorata soltanto con tecnologie ancora in fase di realizzazione, come il telescopio spaziale James Webb, costruito e gestito da NASA, ESA e Agenzia Spaziale Canadese e il cui lancio è previsto per il 2018.

Abbiamo fatto un enorme passo indietro nel tempo, oltre quello che ci aspettavamo di essere in grado di fare con Hubble. Siamo riusciti a guardare così lontano da misurare la distanza di una Galassia che si trova nell'epoca in cui l'Universo aveva soltanto il 3% della sua età attuale. – Pascal Oesch,Yale University, primo autore dello studio.

Oltre ogni record

A detenere il record prima di GN-z11 c'era la galassia EGSY8p7, risalente ad un'età in cui la luce delle stelle delle galassie primordiali aveva appena iniziato a riscaldare e a sollevare nubi di idrogeno gassoso e freddo: una fase definita dagli scienziati come "di transizione" e nota come "epoca della reionizzazione". GN-z11 è stata osservata in un momento ancora più antico, circa 150 milioni di anni prima, quando quel processo si stava appena avviando.

La galassia impossibile

Molto più piccola della Via Lattea – dimensioni inferiori di circa 25 volte – ha una massa sotto forma di stelle pari ad appena l'1% della nostra Galassia: eppure il tasso di formazione stellare è molto elevato, superiore di ben 20 volte a quello della attuale Via Lattea, fenomeno questo che è responsabile della eccezionale luminosità dell'oggetto. Per le sue caratteristiche di forte luminosità e relativa grandezza, GN-z11 rappresenta un nuovo interrogativo per gli scienziati: in teoria non sarebbero previsti oggetti così massicci ad appena 2/300 milioni di anni dalla formazione delle prime stelle. A dimostrazione del fatto che conosciamo ancora molto poco dell'Universo primordiale.

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