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Il virus dell’aviaria è mutato: ora è più resistente ai farmaci

H7N9, il virus dell’influenza aviaria, è stato isolato dall’organismo di un paziente cinese. Studiato dagli esperti, ha mostrato una maggiore resistenza agli antivirali.
A cura di Redazione Scienze
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I virus, come noto, "crescono" e l'H7N9, uno dei ceppi più recenti dell'aviaria, sembra aver realizzato un ulteriore sviluppo, diventando ancora più pericoloso. A rivelarlo è il periodico Nature Communications, che ha pubblicato uno studio di Nicole Bouvier, della Mount Sinai School of Medicine di New York. L'aviaria si sta nuovamente sviluppando in Cina, dove nel 2013 ha fatto contare 130 infezioni. Recentemente il virus ha raggiunto per la prima volta nel 2013 anche Hong Kong.

In assenza di vaccini, l'H7N9 viene debellato con gli antivirali. Isolato da un paziente cinese, il virus ha mostrato singolarmente un'alta resistenza all'antivirale Tamiflu. Alla base di tale resistenza vi è la mutazione di uno degli amminoacidi presenti nel virus, che non solo lo rende più "forte", ma ne lascia praticamente inalterata la capacità di trasmissione. Generalmente ad una mutazione che causa più resistenza corrisponde una riduzione della trasmissibilità del virus. Ma non nel caso riscontrato in Cina.

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