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Se le piante carnivore diventano vegetariane
Secondo una recente ricerca alcune piante carnivore starebbero mutando le proprie abitudini alimentari a causa dell'inquinamento: l'aumento dei nitrati costituisce una sfida per la salute di questi delicati e splendidi vegetali.

Misteriose, meravigliose, temibili: le piante carnivore affascinano da sempre l\'immaginario dell\'uomo che ha scritto libri e racconti, girato film e inventato videogiochi aventi per protagonisti questi curiosi vegetali.

Di differenti tipologie le trappole di cui si servono le piante carnivore per divorare insetti e protozoi: questa venere acchiappamosche, evidentemente, utilizza il metodo \"a scatto\", probabilmente il meccanismo più spettacolare, oltre che maggiormente noto.

Questa pianta, invece, ricorre alla trappola ad aspirazione, tipica del genere Utricularia a cui appartiene, attraverso un continuo pompaggio verso l\'esterno di acqua a cui segue un risucchio verso l\'interno con tanto di preda catturata attraverso delle vescicole chiamate utricoli.

Trappola a colla per le piante del genere Drosera che, attraverso una sorta di mucillagine secreta dalle ghiandole presenti sulle foglie, si procurano il nutrimento necessario facendo attaccare la vittima alla propria superficie.

Nonostante la loro proverbiale \"aggressività\", tuttavia, le piante carnivore non sono certo al riparo dagli effetti che l\'impatto dell\'uomo ha sugli ecosistemi.

Anche per questi vegetali, di cui esistono centinaia di specie in tutto il mondo divise in dodici generi e cinque famiglie, l\'inquinamento sta diventando un problema piuttosto complesso da gestire.

Addirittura, stando ad uno studio recentemente pubblicato dalla rivista \"New Phytologist\" alcune piante del genere Drosera starebbero soffrendo a tal punto gli effetti delle emissioni nell\'atmosfera dovute ad inquinamento e sviluppo industriale da essere costrette a modificare proprio il loro aspetto più singolare: le abitudini alimentari.

La ricerca è stata condotta su alcuni esemplari presenti in Svezia attraverso tutto il territorio, verificando le condizioni di salute dei vegetali nel sud e nel centro del Paese, aree industrializzate ed inquinate, e nel nord, paesaggio maggiormente incontaminato.

Le analisi dei ricercatori guidati da Jonathan Millet della britannica Loughborough University avrebbero evidenziato come le piante appartenenti alla specie Drosera Rotundifolia starebbero iniziando a perdere l\'interesse alimentare nei confronti delle creature viventi di cui erano solite nutrirsi.

Le ragioni di questo singolare fenomeno sarebbero da ricercarsi nel\'incremento della percentuale di azoto nei suoli, favorito dalle piogge che rilasciano le sostanze presenti nell\'atmosfera come conseguenza delle attività umane.

Ricavando dal terreno l\'azoto di cui hanno bisogno per sopravvivere, le piante carnivore nord-europee starebbero gradualmente ricorrendo sempre meno alle loro trappole per catturare: in particolare il fenomeno è stato rilevato con maggiore incidenza proprio nei territori analizzati a maggior concentrazione di inquinamento.

Le piante, infatti, hanno bisogno dell\'azoto che, tuttavia, le carnivore riescono a procurarsi anche in territori poveri di questo elemento attraverso la digestione delle proteine animali. Il cambio di dieta starebbe apportando modifiche anche nell\'aspetto delle piante: i colori meno brillanti sarebbero l\'effetto della nuova alimentazione \"vegetariana\" favorita dalle Drosera Rotundifolia.

Le nuove caratteristiche del terreno stanno iniziando a mutare gli usi delle carnivore, ma quali saranno gli sviluppi e le conseguenze di questa tendenza? Senza dubbio sarà necessario attendere nuovi studi e approfondite osservazioni per scoprire se, anche nelle altre zone del Pianeta, l\'impronta antropica sta causando problemi alle piante più affascinanti del regno vegetale.