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Forse ci siamo! Potrebbe esserci vita su questo esopianeta simile alla Terra

L’esopianeta scoperto è incluso nella fascia abitabile e si trova alla stessa distanza del famoso Sistema Trappist-1. Grazie alle sue caratteristiche di massa, dimensione e posizione, per gli scienziati si tratta del migliore obiettivo per cercare la vita al di fuori del Sistema solare.
A cura di Andrea Centini
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Un team internazionale di astronomi coordinato dall'autorevole Centro per l'Astrofisica Harvard-Smithsonian (Cambridge) ha scoperto un esopianeta con caratteristiche così interessanti che è stato subito indicato come il potenziale “miglior candidato per cercare segni di vita al di fuori del Sistema solare”. Il pianeta, chiamato LHS 1140b, è infatti una cosiddetta “super-Terra”, ha una massa che è 6,6 volte quella terrestre mentre le dimensioni sono di appena 1,4 volte superiori. Ciò suggerisce che possiede un ‘cuore' di ferro molto denso, il quale potrebbe aver aiutato a trattenere un'atmosfera anche durante le fasi di maggiore attività energetica della stella. La ciliegina sulla torta è rappresentata dal fatto che il pianeta orbita attorno a una nana rossa (LHS 1140) peculiare, debole in termini di radiazioni emesse  e con una rotazione molto più lenta rispetto alle ‘sorelle' della stessa classe.

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Il risultato è un esopianeta roccioso dalle dimensioni simili a quelle della Terra che orbita nella cosiddetta fascia abitabile, con la possibilità che ospiti acqua allo stato liquido e una solida atmosfera. “Questo è il pianeta extrasolare più emozionante che ho visto negli ultimi dieci anni”, ha sottolineato il dottor Jason Dittmann, ricercatore capo presso il centro di astrofisica fondato a Cambridge dall'Università di Harvard e della Smithsonian Institution. “Difficilmente potevamo sperare in un obiettivo migliore per portare avanti una delle più grandi missioni nel campo della scienza, la ricerca di prove della vita oltre la Terra”, ha concluso lo studioso.

Il pianeta, scoperto grazie al progetto MEarth e analizzato dallo strumento HARPS (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher ) dell'ESO, si trova purtroppo alla stessa distanza del Sistema Trappist-1 presentato lo scorso febbraio dalla NASA, ovvero a 40 anni luce, dunque praticamente impossibile da raggiungere con le tecnologie a nostra disposizione. Fortunatamente presto verranno resi operativi sia il James Webb Telescope che l'E-ELT, che potranno darci informazioni più precise soprattutto sulla (potenziale) composizione atmosferica dell'eccezionale esopianeta, inquadrato nella costellazione della Balena. I dettagli su LHS 1140b sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature.

[Illustrazioni di ESO]

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