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‘Flatulenza’ spaziale: Hubble fotografa la morte di una stella che puzza di uovo marcio

Hubble ha immortalato lo straordinario evento della ‘morte’ di una stella, da gigante rossa a nebulosa planetaria. L’evento è accaduto nella nebulosa Uovo Marcio.
A cura di Andrea Centini
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Calabash

Il celebre telescopio spaziale Hubble, che ha recentemente superato il mezzo secolo di attività, ci regala un nuovo straordinario scatto, la morte di una stella che da gigante rossa si trasforma in nebulosa planetaria, un involucro di gas ionizzati e incandescenti che è apprezzabile nelle affascinanti nebulose a emissione Occhi di Gatto, Elica ed Anello. Lo straordinario fenomeno, difficilissimo da osservare e immortalare poiché dal punto di vista dei tempi astronomici dura un battito di ciglia, è avvenuto a circa cinquemila anni luce da noi, nella nebulosa Calabash (Zucca), conosciuta anche col nomignolo “Rotten Egg Nebula”, ovvero nebulosa dell'Uovo Marcio. Il curioso appellativo è dovuto al fatto che la nebulosa, inquadrata nella costellazione della Poppa, contiene ingenti quantità di zolfo, l'elemento chimico che quando lega con l'idrogeno emana il caratteristico odore di uova marce. La morte della stella, oltre che spettacolare, deve essere dunque stata anche piuttosto “puzzolente”.

L'immagine ottenuta da Hubble è in realtà la combinazione di più scatti catturati nella luce visibile e nell’infrarosso con tre distinte camere; Wide Field and Planetary Camera 2, Wide Field Camera 3 e ACS (Advanced Camera for Surveys), che in passato hanno già stupito moltissime altre volte regalandoci scorci straordinari dello spazio profondo. Nella nuova fotografia diffusa dalla NASA, il materiale giallognolo che si vede fluire dalla nebulosa viene espulso alla straordinaria velocità di ben 17 mila chilometri al minuto, circa un milione di chilometri all'ora.

Nonostante continui a sorprenderci sin dagli anni '90, quando venne lanciato in orbita, il telescopio spaziale Hubble si sta avvicinando verso la fine del proprio ciclo operativo, che dovrebbe durare fino al 2020/2021, mentre il rientro in atmosfera avverrà tra il 2030 e il 2040. Fervono i lavori sul suo successore spirituale nel campo dell'infrarosso, il costosissimo James Webb Telescope che dovrebbe essere entrare in attività nel 2018, mentre per il futuro si ipotizza il lancio di un avveniristico ‘High Definition Space Telescope' per la luce visibile e l'ultravioletto.

[Foto di NASA]

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