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Farmacovigilanza: cos’è, a cosa serve e perché deve essere tutelata

I farmaci e i vaccini, in alcuni e rari casi, possono portare ad effetti indesiderati che devono essere tenuti sotto controllo dalla farmacovigilanza: cos’è e perché è importante.
A cura di Zeina Ayache
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L'assunzione di un farmaco o una vaccinazione, in alcuni e rari casi, possono portare ad una reazione avversa: “Effetto nocivo e non voluto conseguente all’uso di un medicinale”. Queste reazioni avverse possono essere più o meno debilitanti, si passa infatti dall'eritema allo shock anafilattico, ma in ogni caso si tratta di percentuali molto basse. Ma cosa fare se si viene colpiti da una reazione avversa in seguito all'assunzione di farmaci? Qui entra in gioco la farmacovigilanza: vediamo insieme cos'è e perché tutelarla è fondamentale.

Cos'è la farmacovigilanza

Quando parliamo di ‘farmacovigilanza' ci riferiamo al “complesso di attività finalizzate a valutare in maniera continuativa tutte le informazioni relative alla sicurezza dei farmaci e ad assicurare, per tutti i medicinali in commercio, un rapporto beneficio/rischio favorevole per la popolazione”: in poche parole la farmacovigilanza è ciò che permette di mantenere sotto controllo eventuali reazioni avverse date dall'assunzione di un medicinale.

Perché controllare i farmaci

Ma perché la farmacovigilanza svolge questo lavoro? Può accadere che un medicinale (farmaco o vaccino) scateni reazioni avverse in un nutrito gruppo di persone, la segnalazione di questi casi permette di tenere sotto controllo la sostanza e identificare i cambiamenti di rischio o di nuovi rischi: in caso di cambiamenti, le agenzie regolatorie possono decidere di rivalutare un medicinale: questo comporta, ad esempio, la modifica del foglietto illustrativo o, nei casi più gravi, il ritiro dal commercio.

Come segnalare una reazione avversa

Se dopo l'assunzione di un farmaco e un vaccino si nota un cambio del proprio stato di salute o la presenza di eritemi e sfoghi sulla pelle, è possibile che si sia oggetto di una reazione avversa. Cosa fare? Innanzitutto recarsi dal medico al quale segnalare il problema, questo a sua volta raccolte le informazioni necessarie (e identificata realmente la presenza di una reazione avversa), invia la segnalazione degli effetti indesiderati alla Banca dati europea delle segnalazioni di sospette reazioni avverse ai farmaci che raccoglie le informazioni e le monitora.

Chi può segnalare una reazione avversa

Come dicevamo, le segnalazioni vengono effettuate per lo più dagli operatori sanitari che sono obbligati per legge a comunicare ‘tempestivamente le sospette reazioni avverse da farmaci e da vaccini‘ entro 48 ore o entro 38 se il medicinale è di origine biologica. Ma non è tutto. Anche il singolo cittadino può segnalare una sospetta reazione avversa. E come? Direttamente sul sito Vigifarmaco, un'applicazione dell'Agenzia Italiana del Farmaco. Qui è possibile inviare una segnalazione di reazione avversa come “cittadino”

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seguendo la procedura di compilazione

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L'importanza della farmacovigilanza

Mantenere sotto controllo negli anni i medicinali è fondamentale per garantire a tutti noi l'assunzione di farmaci e vaccinazioni sicure.

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