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SpaceX esplode: fallito il lancio del razzo alla NASA

Pochi istanti dopo il decollo, il cargo si è praticamente disintegrato. Convocata conferenza stampa ma le cause dell’anomalia sono ancora ignote.
A cura di Nadia Vitali
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Gli occhi di tutti oggi erano puntati su Cape Canaveral, per il lancio del razzo vettore Falcon 9 costruito dalla Space Exploration Technologies (SpaceX) e per il suo prezioso carico, la capsula Dragon, destinata alla Stazione spaziale internazionale. Poco dopo le 16 (ora italiana) ha avuto luogo il lancio: condizioni meteo buone e tutto regolare. In pochi minuti è accaduto quello che non ci si figurava neanche nei peggiori incubi.

Il liftoff non aveva destato alcun segnale di allarme, secondo quanto è possibile leggere dallo stesso sito della NASA: evidentemente, però, non appena il veicolo ha raggiunto la velocità supersonica si è verificata un'anomalia. Poi, l'esplosione, con pezzi del cargo, ormai disintegrati, che sono piovuti dal cielo terso della Florida verso l'Oceano Atlantico. Naturalmente al momento non è possibile stabilire quali siano le cause dell'accaduto, ma la all'agenzia spaziale americana hanno già convocato una conferenza che si terrà per le 18:30 secondo l'ora italiana (le 12:30 in Florida).

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La capsula avrebbe dovuto portare generi alimentari ma anche materiali per la ricerca scientifica, risorse per i computer, equipaggiamento per camminare nello spazio nonché una sorta di adattatore per l'attracco alla Stazione Spaziale Internazionale come parte di operazioni utili a predisporre la struttura per le future missioni commerciali. Alla fine della missione, la cui durata sarebbe stata di cinque settimane, il razzo era previsto che rientrasse con un totale di 675 chilogrammi di beni per la Terra. Non ci sono grossi problemi nell'immediato per i tre inquilini attuali della ISS ma è facile immaginare che alla NASA non stiamo esattamente facendo i salti di gioia.

E non è neanche la prima volta che accade qualcosa del genere: a parte il fallimento ad aprile del cargo russo che doveva portare rifornimenti alla ISS, a causa del quale è stato ritardato il rientro dell'astronauta Samantha Cristoforetti, lo scorso ottobre un altro carico di rifornimento era andato distrutto in fase di lancio. Sorte non particolarmente fortunata neanche per i ritorni per i quali non si era ancora riusciti ad arrivare ad un "rientro morbido": questa volta si temeva proprio per questo e, invece, i buoni progetti si sono disintegrati in partenza.

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