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Europei meno “innamorati” dal tabacco, crolla consumo di sigarette tra i giovani

Il fumo, prima causa di “decessi evitabili” in Europa, provoca ogni anno 700mila morti. Il 31 maggio si celebra la “Giornata mondiale senza tabacco”
A cura di R. Z.
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Giornata mondiale senza tabacco: un'indagine Eurobarometro rileva che nell'Ue l'uso del tabacco è sceso di 2 punti percentuali dal 2012, ma che il 26% dei cittadini europei continua a fumare. Il fumo è la prima causa di “decessi evitabili” in Europa e ogni anno provoca circa 700mila morti. L'Ue ha predisposto un'ampia strategia per affrontare il problema, offrendo ai singoli Stati membri il proprio sostegno per lanciare campagne di sensibilizzazione. I cittadini del Vecchio Continente sembrano però aver cambiato le proprie abitudini, rispetto al 2012 sono meno attratti dal tabacco. I dati, ottenuti grazie all’indagine "Gli atteggiamenti degli europei nei confronti del tabacco" – condotta da TNS Opinion & social network in tutti i 28 paesi dell'Ue per conto di Eurobarometro – sono stati rilasciati con qualche giorno di anticipo sulla Giornata mondiale senza tabacco che si celebra domenica 31 maggio.

Meno fumatori tra i giovani. La riduzione complessiva, rispetto al precedente rapporto, corrisponde a 2 punti percentuali (26% contro il 28% di 3 anni fa). Il dato più importante, che lascia ben sperare per il futuro, riguarda però i giovani. Nella fascia d’età compresa tra i 15 e i 24 anni si è registrata infatti il calo maggiore, passato dal 29% al 25%.

Iintervistati 28mila fumatori. Le percentuali più basse si registrano in Svezia (11%) e in Finlandia (19%), mentre le più alte sono quelle di Grecia (38%) e Bulgaria (35%). La percentuale dei consumatori di tabacco fra gli italiani è invece del 21%, in fondo alla classifica Ue subito prima dei finlandesi. Per quanto concerne i tentativi di smettere, lo studio rivela che ha riguardato il 59% dei fumatori, di questi il 19% ha tentato negli ultimi dodici mesi. La ricerca condotta da Eurobarometro ha poi analizzato il relativamente recente fenomeno delle sigarette elettroniche. Il 12% dei cittadini europei le ha provate, nella speranza di poter così smettere o comunque ridurre il consumo di sigarette tradizionali. I ricercatori hanno però rilevato che il nuovo dispositivo, nelle sue molteplici varianti, non risulta utile in tal senso: soltanto il 14% degli utilizzatori sembra infatti riuscito a smettere di fumare.

Lotta contro il tabacco non è ancora vinta. “Dalle cifre – ha evidenziato Vytenis Andriukaitis, commissario europeo responsabile per la salute e la sicurezza alimentare – emerge che la lotta contro il tabacco non è ancora vinta, in particolare tra i giovani. Non è accettabile che i cittadini europei continuino ad essere attirati dal fumo quando sono ancora adolescenti. Uno degli obiettivi centrali della direttiva sui prodotti del tabacco consiste nell'assicurare che questi prodotti pericolosi non esercitino un'indebita attrattiva sui giovani. Questo è il motivo per cui la direttiva vieta gli aromatizzanti che mascherano il gusto acre del tabacco nonché i pacchetti sottili o con meno di 20 sigarette e rende obbligatori gli avvertimenti sanitari grafici e testuali che devono coprire il 65% della superficie del pacchetto”.

Le sigarette elettroniche. Se è vero che il 12% dei cittadini europei ha provato le sigarette elettroniche, attualmente solo il 2% le sta usando. Queste cifre sono aumentate notevolmente dal 2012 (rispettivamente 7% e 1%). Tra coloro che hanno maggiori probabilità di averle provate sono i giovani (il 13% dei quindici-ventiquattrenni rispetto al 3% delle persone di più di 55 anni). Gli europei in genere iniziano a usare le sigarette elettroniche per ridurre il consumo di sigarette o smettere di fumare (67%), ma soltanto il 21% dei fumatori è stato in grado di ridurre il consumo e soltanto il 14% di smettere di fumare.

Esposizione al fumo di tabacco. L'esposizione al fumo di tabacco nei bar e nei ristoranti continua a calare. Soltanto il 12% dei rispondenti afferma di essere stato esposto al fumo di tabacco in ristoranti e affini nell'ultimo anno (con un calo rispetto al 14% del 2012), e il 25% in bar e mescite (con un calo rispetto al 28% del 2012). Inoltre, il 73% dei lavoratori in Europa non è mai esposto al fumo negli interni del luogo di lavoro o lo è solo raramente.

La percezione del pubblico. La maggioranza dei cittadini europei è favorevole a misure di politica pubblica rigorose in materia di tabacco e sigarette elettroniche. Ad esempio, il 70% è favorevole a migliorare la tracciabilità dei prodotti del tabacco per ridurre il traffico illecito (la tematica della Giornata mondiale senza tabacco di quest'anno), anche se ciò farebbe aumentare il prezzo dei prodotti del tabacco. Per quanto concerne il pericolo percepito, i livelli di catrame e di nicotina sono considerati l'indicatore massimo del livello di nocività (32%), seguiti dagli additivi (12%). Per quanto concerne le sigarette elettroniche, la percentuale delle persone interrogate che le ritengono dannose è passata dal 27% al 52% in soltanto due anni.

Pubblicità. Quattro rispondenti su dieci hanno visto pubblicità o materiali promozionali del tabacco negli ultimi dodici mesi, in particolare nei punti di vendita (39%) e su tabelloni o manifesti in spazi pubblici (30%).

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