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Epatite C, pronte 50.000 cure a fronte di 400.000 malati

Grazie ad un accordo con la società farmaceutica che produce il Sofosbuvir, in Italia saranno distribuito 50.000 dosi gratuitamente. I malati, però, sono molti di più.
A cura di Redazione Scienze
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A gennaio del 2014 arrivò l'approvazione europea, a dicembre è stato inserito nel prontuario italiano del farmaco ed ora comincia la distribuzione. Il Sofosbuvir – "Sovaldi" il nome commerciale – è il farmaco "miracoloso" che cura dall'epatite C, una delle malattie più diffuse nel mondo che può condurre alla cirrosi epatica e al cancro. Il farmaco è ora disponibile in 50.000 dosi, a fronte di un numero di malati incerto ma che si dovrebbe aggirare tra i 400.000 e i 500.000 casi, di cui 70-80.000 in condizioni serie o gravi. Il Sofosbuvir sarà dunque distribuito gratuitamente, almeno per il momento, soltanto ai pazienti che versano nelle condizioni più gravi. L'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, è riuscita nei mesi scorsi a giungere ad un accordo con la Gilead Sciences, la società produttrice del farmaco, per poter distribuire per l'appunto 50.000 dosi in due anni. Michele Bocci su La Repubblica ricorda il sistema di pagamento concordato tra Aifa e Gilead Sciences:

Il sistema concordato per il pagamento sarebbe questo: la casa farmaceutica metterà a disposizione ogni trattamento da 12 settimane per 50 mila euro e poi, via via che aumenterà il numero di dosi acquistate dalle Regioni, restituirà una parte sempre più consistente del denaro. Sono previste tre o quattro fasce di sconto, l’ultima permetterà di pagare il Sovaldi poche migliaia di euro. Quando saranno state acquistate tutte le 50mila dosi, la media del costo per un paziente si aggirerà tra i 20 e i 30mila euro. Potrebbe così bastare a pagare Gilead il miliardo di euro in due anni messo nella legge di Stabilità dal ministro della Salute Lorenzin e preso dal fondo sanitario nazionale.

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