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Ecco la pelle in nanoparticelle d’oro, per curare malattie e prevenire pericoli

Una ricerca svolta presso il Technion-Israel Institute of Technology e coordinata da Hossam Haick potrebbe restituire il tatto a chi ha subito ustioni gravi ed aprire una nuova frontiera nei dispositivi indossabili.
A cura di Dario Caliendo
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Nanoparticelle d'oro. Questa la chiave che, applicata su una base di metallo e PET flessibile potrebbe rendere possibile (e poco dispendioso, a detta degli studiosi) questa magia tecnologica.

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Secondo gli scienziati del l Technion-Israel Institute of Technology, questa nuova pelle non solo sarebbe in grado di restituire il tatto a chi l'ha perso (con una sensibilità 10 volte superiore a quella naturale), ma potrebbe addirittura rilevare temperatura, umidità e agenti chimici.

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"Il sensore è molto stabile e si può abbinare a ogni forma senza perdere funzionalità", ha affermato il Dr. Nir Peled, direttore del Thoracic Cancer Research and Detection Center presso il Sheba Medical Center di Israele, inoltre grazie ai bassissimi consumi energetici questa tecnologia funzionerebbe utilizzando batterie leggere e poco ingombranti, rendendone possibile l'utilizzo sia in campo medico che in campo industriale, per monitorare la stabilità di ponti e altre strutture, controllare macchine e diagnosticare eventuali anomalie.

Fantascienza? a quanto pare no, ma siamo solo all'inizio.

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