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È ufficiale: la pigrizia è contagiosa. E non solo

Le persone pigre, impazienti e prudenti ci influenza. Ecco come modifichiamo le nostre scelte in base agli altri.
A cura di Zeina Ayache
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La compagnia degli altri ci influenza. Un po' come quando diciamo che chi va con lo zoppo, impara a zoppicare, i ricercatori francesi fanno sapere che chi va con il pigro finisce per impigrirsi. E non solo. A modificare il nostro comportamento sono anche la prudenza e impazienza altrui. I risultati dello studio, intitolato “Learning about and from others' prudence, impatience or laziness: The computational bases of attitude alignment”, è stato pubblicato su PLOS Computational Biology.

Per giungere alla loro conclusione, i ricercatori hanno coinvolto un gruppo di 56 persone alle quali è stato chiesto di dare un risposta ad un problema considerando il rischio, la possibilità di temporeggiare e lo sforzo. Prima e dopo la decisione da prendere, ai partecipanti sono state mostrate le decisioni prese da un finto gruppo di persone (in realtà un algoritmo di un'intelligenza artificiale) in cui la prudenza, la pigrizia e la pazienza erano state alterate di proposito.

I dati raccolti hanno mostrato che le persone tendono a seguire il ‘falso consenso' che pensano di ottenere adeguandosi alle risposte degli altri (in questo caso dell'intelligenza artificiale) credendo tra l'altro che le scelte degli altri siano in linea con le loro. Inoltre, lo studio spiega che gli individui subiscono anche una ‘influenza sociale' per cui modificano i loro comportamenti in relazione a quelli delle persone vicine. La cosa assurda però è che il consenso sociale è determinato dal falso consenso il che mostra come spesso ci facciamo influenzare dai pregiudizi, senza neanche accorgercene. Accade dunque che a furia di frequentare un persona pigra, prudente e impaziente, anche noi siamo destinati ad esserlo.

Questo tipo di influenza altro non è che il normale meccanismo di apprendimento che otteniamo osservando gli altri ed è in contrasto con la convinzione che allinearsi sia necessario per sentirsi accettati.

Lo studio, oltre a permettere di conoscere meglio il comportamento umano, permetterà di analizzare le risposte, in situazioni analoghe, di soggetti che soffrono, ad esempio, di disturbi dello spettro autistico o schizofrenia.

[Foto di RyanMcGuire]

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