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Distrugge il 98% dei ceppi di HIV: chi è l’anticorpo N6 che potrebbe sconfiggere l’AIDS

I ricercatori hanno scoperto un anticorpo in grado di neutralizzare il 98% dei ceppi di HIV, questo forse permetterà di realizzare un vaccino contro l’AIDS. Ecco come funziona.
A cura di Zeina Ayache
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La lotta contro l'HIV ha fatto un ulteriore passo in avanti. I ricercatori del National Institutes of Health hanno infatti fatto sapere di aver identificato un potentissimo anticorpo che è in grado di neutralizzare quasi tutti i ceppi di HIV, stiamo parlando del 98% del totale. Quanto scoperto potrebbe aprire nuove opportunità per la realizzazione di un vaccino contro l'AIDS. Ma chi è questo anticorpo? Come agisce?

Gli scienziati hanno annunciato di essere arrivati alla scoperta analizzando il sangue di una persona infetta, nel campione è risultato presente un anticorpo, chiamato N6, che è in grado di neutralizzare il 98% dei ceppi di HIV, tra questi sono compresi anche 16 dei 20 che sono resistenti ad altri anticorpi della stessa classe. N6 infatti sarebbe talmente potente da essersi diventato il candidato più papabile nella lotto contro l'AISA: grazie a lui, i ricercatori potrebbero sviluppare un vaccino o una cura contro il virus dell'HIV.

Perché la scoperto di N6 è importante

Il problema dell'HIV, uno dei problemi, è che il virus riesce a modificarsi così rapidamente da confondere ed evitare il sistema immunitario, la malattia dunque si diffonde quasi senza ostacoli, per questo è fondamentale trovare anticorpi che siano in grado di sconfiggere il numero più alto possibile di ceppi. Nel 2010 è stato scoperto VRC01, lui riesce a contrastare il 90% dei ceppi, ma non è forte quanto N6. Quest'ultimo infatti agisce attaccandosi a parti del virus la cui variazione non è particolarmente rilevante e riesce così a sconfiggerlo.

La potenza e le abilità di N6 fanno adesso ben sperare i ricercatori che sono al lavoro per capire come e se sfruttare questo anticorpo per realizzare un vaccino e/o una cura contro l'HIV. Lo studio afferma inoltre che N6 potrebbe offrire vantaggi alle cure e alla prevenzione più forti e duraturi e potrebbe essere somministrato sottocute e non per via endovenosa.

[Foto copertina di DarkoStojanovic]

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