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Dalle cozze una super-colla resistente all’acqua

Grazie ad uno studio del CNR.
A cura di Nadia Vitali
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Che fosse una preziosa fonte di principi antiossidanti, di proteine, vitamine e sali minerali era già risaputo; così come era noto che avesse proprietà di antinfiammatorio naturale e di cibo afrodisiaco; oltretutto è un piacere per il palato di molti. Insomma, le virtù della cozza sono davvero tante e sconfinano anche in campi inaspettati: lo sapevate che la loro bava ha i super-poteri?

Per gli scienziati non è una novità ma i ricercatori  dell’Istituto di nanotecnologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Nanotec) di Rende (Cs), in collaborazione con i ricercatori dell’Università della Calabria e con il gruppo di ricerca di Ali Miserez della Nanyang Technological University di Singapore, hanno approfondito la vicenda per tentare di misurare la potenza della cozza come adesivo. Insomma, per sviscerare il segreto che le consente di aderire saldamente alle superfici di rocce e scafi.

In un articolo pubblicato da Nature Communications, gli scienziati hanno spiegato di aver scoperto che il principio fondamentale della cozza si basa su una proteina che rimuove le molecole d'acqua per poi legarsi fortemente a quello che c'è sotto. Facile intuire la grande importanza di un lavoro del genere, vista la possibilità di realizzazione di adesivi efficaci anche in acqua e in presenza di molecole d'acqua, utili nel settore navale ma anche nel campo medico dove potrebbero servire per le suture chirurgiche, per la ricostruzione di ossa e tessuti o addirittura per la riparazione del distacco della retina o della placenta.

Analizzando le caratteristiche della secrezione dei mitili, e le proprietà delle proteine rilasciate, gli scienziati hanno quindi aperto a nuove prospettive per lo sviluppo di colle subacquee, ispirate alle molecole biologiche e quindi biomimetici, biocompatibili e biodegradabili.

Usando il Surface Force Apparatus (Sfa), in dotazione al nostro istituto, è stata misurata l’adesione che le proteine delle cozze riescono a generare tra due superfici completamente immerse in un mezzo acquoso. Il nostro studio ha rivelato che le cozze verdi asiatiche producono varie proteine secondo una sequenza di secrezione ben orchestrata. Dapprima la cozza produce una proteina ‘asciugatrice' che rimuove le molecole d’acqua e successivamente si lega fortemente al substrato. Su questo primo strato superficiale di proteine viene progressivamente costruito un complesso tessuto proteico in cui ogni proteina svolge una funzione specifica (protezione dall’ambiente esterno, resistenza alle sollecitazioni meccaniche, ecc.). – Bruno Zappone, Cnr-Nanotec.

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