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CRISPR/Cas9, la rivoluzionaria tecnica che doveva salvarci la vita, potrebbe essere un flop

Nonostante venga considerata come una vera e propria rivoluzione in campo biomedico, la tecnica di editing genico CRISPR/Cas9 non è esente da rischi. Sono state infatti scoperte centinaia di mutazioni in topi trattati per la cura della cecità.
A cura di Andrea Centini
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Ricercatori delle tre università americane di Stanford, Iowa e Columbia hanno scoperto che l’avveniristica – ed estremamente promettente – tecnica di editing genetico CRISPR/Cas9 può causare centinaia di mutazioni inaspettate, con potenziali e gravissimi rischi per la salute. Si tratta di un'incredibile battuta d'arresto per quella che viene considerata come una vera e propria rivoluzione nel campo biomedico. Grazie alla semplicità di applicazione, alla velocità e soprattutto alla (presunta) precisione del ‘taglia e incolla' genico, infatti, la CRISPR/Cas9 rappresenta una speranza concreta per sconfiggere le malattie genetiche e sviluppare terapie innovative contro il cancro.

La notizia giunge proprio nel momento in cui la CRISPR/Cas9, dopo anni di sperimentazione animale, è entrata nella cosiddetta fase clinica, ovvero sta coinvolgendo i primi esseri umani. Al momento viene sperimentata in Cina, ma nel 2018 è previsto l'avvio dei test anche negli Stati Uniti. È possibile che la nuova scoperta, pur non smontando del tutto le speranze sulla tecnica, possa sfociare in un sensibile ritardo, sino a quando i ricercatori non avranno capito esattamente l'entità degli effetti collaterali.

Negli studi condotti fino ad oggi, i modelli informatici riuscivano a prevedere e valutare con accuratezza le cosiddette “mutazioni off-target”, ovvero modifiche sul genoma innescate su porzioni non interessate dal trattamento. Tuttavia gli algoritmi predittivi erano relativi ai test in vitro, condotti su tessuti e colture cellulari. Il team di ricerca coordinato dal professor Stephen Tsang ha invece voluto osservare cosa avviene nell'intero genoma di animali viventi. Sono state così scoperte in topi trattati per curare una mutazione legata alla cecità ben 1.500 mutazioni nucleotidiche e più di 100 delezioni cromosomiche, nessuna delle quali predetta dal modello informatico.

I topi trattati erano comunque in perfetta salute e la cecità è stata scongiurata proprio grazie all'incredibile efficacia della tecnica, sebbene possa bastare il cambiamento di un singolo nucleotide per avere effetti “enormi”, come indicato dallo stesso Tsang. Nonostante il numero elevatissimo di mutazioni, i ricercatori restano comunque ottimisti sulle potenzialità della CRISPR/Cas9: “Siamo medici – ha sottolineato il coautore dello studio Vinit Mahajan – e sappiamo che ogni nuova terapia ha dei potenziali effetti avversi, ma dobbiamo conoscerli”. La speranza è che questa scoperta spinga altri gruppi di ricerca impegnati con la CRISPR/Cas9 a verificare sempre gli effetti sull'intero genoma e a sviluppare una tecnica più sicura e precisa di quella attuale. I dettagli sono stati pubblicati su Nature Methods.

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