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‘Corsa contro il tempo’, archeologi scoprono la dodicesima grotta dei Rotoli del Mar Morto

I ricercatori israeliani non hanno dubbi, anche se non sono stati trovati manoscritti, quella appena scoperta è la dodicesima grotta dei famosi “Rotoli del Mar Morto”.
A cura di Andrea Centini
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pergamena cover

Ricercatori israeliani dell'Università di Gerusalemme e un gruppo di studenti della Liberty University (Virginia) hanno scoperto la dodicesima grotta dei famosi ‘Manoscritti del Mar Morto', conosciuti anche col nome di Rotoli del Mar Morto. Si tratta di un migliaio di pergamene e papiri di grandissima rilevanza storica e religiosa, scoperti in undici grotte tra il 1947 e il 1956 nella località di Qumran, che affaccia sulla riva nord-occidentale del Mar Morto. Il ritrovamento della dodicesima grotta è ritenuto una delle scoperte archeologiche più interessanti e la più importante degli ultimi sessanta anni nel sito di Qumran, come hanno sottolineato i coordinatori degli scavi Oren Gutfeld e Ahiad Ovadia.

contenitori pergamene

La scoperta sarebbe stata ancora più straordinaria se fossero stati trovati nuovi manoscritti, tuttavia gli studiosi hanno recuperato soltanto evidenti indizi della loro presenza. Tra essi vi sono vasi, panni, cinturini e frammenti di pelle che servivano per tenere assieme i fogli e proteggerli. È stata trovata anche una pergamena arrotolata all'interno di una caraffa, ma era solo pronta per la scrittura, dunque senza informazioni. Reperti analoghi sono stati rinvenuti recentemente nelle grotte Q4 e Q5 di Qumran, tra i quali anche un paio filatteri integri, ovvero gli astucci dove venivano riposte le pergamene.

Assieme alle prove della presenza dei manoscritti, nella nuova grotta denominata Q12 gli studiosi hanno recuperato anche vari frammenti in ferro di piccone. Ritengono che la grotta fu saccheggiata dai beduini sin dal 1950; già all'epoca, infatti, questi preziosi manufatti avevano facoltosi clienti sul mercato nero. “La nostra è una vera e propria corsa contro il tempo – ha sottolineato il dottor Israel Hasson, direttore generale della Israel Antiquities Authority -, ladri rubano i beni del patrimonio mondiale con lo scopo di guadagnarci”. Il team di archeologi spera di trovare altri preziosi reperti nell'area e magari un'altra grotta non ancora depredata.

[Foto di Casey L. Olson e Oren Gutfeld]

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