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Cinque pianeti intorno a Tau Ceti

A 12 anni-luce, intorno a una stella simile al Sole, scoperto un sistema planetario che potrebbe ospitare un gemello della Terra.
A cura di Roberto Paura
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Gli appassionati di fantascienza possono brindare. La stella Tau Ceti, tra le più vicine a noi, appena 12 anni-luce, e la più simile al nostro Sole tra quelle presenti nel nostro vicinato, ospita un sistema planetario. Lo avevano immaginato tanti scrittori: da Isaac Asimov che lì aveva posizionato il pianeta Aurora, abitato dai primi coloni spaziali nemici giurati della madrepatria terrestre, a Dan Simmons che nel ciclo di Hyperion poneva sul pianeta Tau Centri Centro la capitale dell’umanità sparsa nella galassia, fino a Ursula Le Guin che ambientava lo scenario di una delle sue opere più celebri, I reietti dell’altro pianeta, su due pianeti gemelli di Tau Ceti, uno di stampo comunista e l’altro modellato sul consumismo sfrenato. I ricercatori hanno individuato cinque possibili pianeti tra cui, udite udite, uno nella zona abitabile dove l’acqua potrebbe trovarsi allo stato liquido. Con una massa appena quattro volte quella della Terra, sarebbe il pianeta più piccolo finora scoperto.

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Isolare il rumore di fondo – Se vi trovaste nell’emisfero australe, potreste scorgerla ad occhio nudo, immaginando i mondi alieni che vi orbitano intorno. Tau Ceti è stata a lungo analizzata dagli astronomi per via della sua luminosità, data dalla vicinanza, senza finora trovare tracce di pianeti: ma le tecniche di rilevazione negli ultimi anni hanno fatto balzi da gigante. Rianalizzando circa seimila osservazioni di Tau Ceti compiute con tre diversi spettrografi, i ricercatori di un gruppo internazionale guidato dall’Università della California a Santa Cruz sono riusciti a isolare quel “rumore di fondo” gravitazionale che impedisce di capire se le perturbazioni che influenzano Tau Ceti siano o meno prodotte da pianeti che vi orbitano intorno. Alla fine sono emersi cinque segnali che sembrano davvero promettenti e potrebbero essere associati ad altrettanti pianeti tutti piuttosto piccoli, cioè non giganti gassosi come Giove, ma di masse 4-5 volte quella della Terra. La ricerca sarà presto pubblicata sul Journal of Astronomy & Astrophysics.

Un pianeta d'acqua – Questa nuova tecnica, che si avvale dei più potenti spettrografi astronomici – quello di La Silla, in Cile, dell’ESO, quello del Telescopio Anglo-Australiano e quello del telescopio Keck sulla cima di Mauna Kea nelle Hawaii – potrebbe permettere nel prossimo futuro di scoprire molti più pianeti, e soprattutto piccoli pianeti, di quanti finora individuati. “Questa scoperta è in accordo con la concezione sempre più affermata per cui ogni stella possiede pianeti e la galassia ospita moltissimi di questi pianeti simili alla Terra potenzialmente abitabili”, spiega Steve Vogt, uno dei membri del team. “Sono ovunque, anche dietro l’angolo”. Cautela sul pianeta presente nella zona abitabile: difficilmente si tratterebbe di un pianeta di tipo roccioso, potrebbe piuttosto essere un mondo composto esclusivamente di acqua liquida. E va ricordato che recenti osservazioni parlano di un’ingente presenza di comete e meteoriti nel sistema di Tau Ceti, che potrebbe compromettere l’evoluzione della vita complessa. Ma da oggi possiamo aggiungere Tau Ceti all’atlante dei pianeti extrasolari a noi più vicini.

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