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Cerchi nel grano, ecco perché si tratta sempre di ingegno umano

I cerchi nel grano sono tra i fenomeni ufologici più gettonati, nonostante il loro “segreto” sia stato ormai svelato: gli alieni non c’entrano, esistono tanti artisti che li realizzano su commissione.
A cura di Juanne Pili
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Se vogliamo fare luce sul fenomeno dei cerchi nel grano dobbiamo innanzitutto analizzare la loro evoluzione storica nell'arco dei decenni, la loro esistenza infatti è nota da oltre un secolo. Su Nature nel giugno 2010 venne pubblicato uno studio in proposito firmato dal fisico Richard Taylor. Potremmo andare molto a ritroso fino ad avere la prima testimonianza di un crop circle risalente al 1880, ma il primo di cui possiamo avere dati certi risale al 1966. L'obiezione più frequente mossa da chi crede che la loro origine sia aliena sta nella loro elevata complessità. I crop circle sarebbero troppo elaborati per essere prodotti nell'arco di una sola notte, da degli esseri umani muniti di qualche paletto e corda. Sostanzialmente si tratta di piegare i gambi delle piante per tracciare il proprio disegno. Qualsiasi speculazione su misteriose tecnologie volte al farlo – oltre ad essere superflue – non trovano dimostrazione in alcun studio serio.

L'evoluzione dei cerchi nel grano

L'evoluzione da stati molto semplici come quello di Tully in Australia, nel 1966 – praticamente un disco in mezzo al grano – a quelli successivi all'introduzione della tecnologia Gps è notevole e graduale. Non si capisce come mai gli alieni non li facessero cosi difficili fin dall'inizio. Sarebbe interessante trovare un cerchio elaborato come quelli attuali prima dell'introduzione di tale tecnologia (1991), tenuto conto che l'ingresso in mercato si sviluppa in un arco di tempo di dieci anni fino al maggio 2000.

L'arte dei crop circle. Un'altra cosa che possiamo notare è la presenza in Italia di cerchi molto scarsi in quanto ad elaborazione rispetto a quelli inglesi, come se ci fosse una divergenza nella qualità degli autori, spiegabilissimo con l'opera umana. Evidentemente in Inghilterra si sono sviluppate delle maestranze di lungo corso rispetto ad altri luoghi. In questo paese infatti si è assistito ad un vero e proprio boom di cerchi nel grano, con lo sviluppo di un vero e proprio marketing. Solo molto recentemente possiamo assistere a "cerchi italiani di qualità", come quelli apparsi nelle campagne vicino ad Asti nel 2013.

Il business dei cerchi nel grano

Solitamente dove appaiono i cerchi non è mai assodato quando si siano formati, non ci si può basare su quanto dice il proprietario del terreno, specialmente se si mette pure a vendere biglietti di ingresso e gadget ai turisti. Gli autori di queste vere e proprie opere sono tanti ed hanno i loro siti, con un discreto mercato, solo che ovviamente non indicano tutti i posti in cui li producono, limitandosi a mostrare alcuni lavori al pubblico; altrimenti nessun turista pagherebbe sapendo in partenza che il crop circle da lui visitato non è opera degli alieni.

Testimonianze filmate. A chiudere "il cerchio" attorno a questa storia vi sono diversi filmati in cui dei cerchi vengono prodotti passo per passo. Qualsiasi persona con nozioni di base sulla geometria e la trigonometria può realizzarne uno – anche complesso – nell'arco di una notte, senza contare che essendoci evidenze di crop circle elaborati su commissione di contadini compiacenti, non sapremo mai con certezza le vere tempistiche di elaborazione per quanto concerne quelli di complessità più elevata. Come accennato all'inizio anche disporre di tecnologia Gps può essere d'aiuto nel coordinamento di squadre numerose e nel rendere più veloce l'operazione.

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