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Aspettando le Orionidi, stelle cadenti d’autunno

Naso all’insù e pronti per i desideri (o per vedere uno spettacolo molto affascinante).
A cura di Nadia Vitali
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Unione Astrofili Italian

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A giudicare dalla meravigliosa Luna piena di pochi giorni fa, non c'è ragione di dubitare dello splendore del cielo di questo ottobre. Adesso arrivano anche le Orionidi a rendere ancora più scintillanti le notti autunnali, per chi avrà la fortuna di poterle ammirare.

Quando osservare le Orionidi

Si tratta di uno sciame meteorico particolarmente ricco che prende il nome dalla porzione di firmamento dalla quale, approssimativamente, sembra provenire, ossia dalla costellazione di Orione; in realtà, queste stelle cadenti possono essere viste in un'area di cielo molto più ampia. Ogni anno, le Orionidi si presentano, più o meno puntuali, verso la seconda metà di ottobre: quest'anno il loro picco massimo è previsto per la notte tra il 21 e il 22 del mese. Per osservarle occorrerà un po' di pazienza perché, in ogni caso, la luce della Luna calante potrà creare un po' di disturbo; in realtà, più si andrà avanti nella notte, più aumenteranno le possibilità di osservare i bagliori infuocati dello sciame meteorico sfrecciare nel cielo. Del resto ne varrà davvero la pena.

Lo sciame meteorico originato da Halley

Le Orionidi sono associate alla coda della più celebre e brillante tra le comete periodiche, Halley, colei che viene a visitarci ogni 76 anni. Quando Halley passa attraverso il Sistema Solare, il calore del Sole porta alla sublimazione del ghiaccio, facendo in modo che le particelle rocciose si separino dall'oggetto principale; queste particelle continuano a seguire la traiettoria della cometa ed appaiono ai nostri occhi come delle stelle cadenti nel momento in cui si trovano a passare nelle parti più alte dell'atmosfera terrestre, allorquando il nostro Pianeta transita in questa scia di detriti. All'inizio di maggio, la stessa cometa di Halley dà origine allo sciame delle Eta Aquaridi.

In compagnia delle Tauridi

La distribuzione più o meno densa di meteoroidi determinerà una variazione di frequenza nello sciame meteorico che, quindi, potrà presentarsi con diverse intensità fino al 23 di ottobre. Nel frattempo, potrà capitare agli osservatori più appassionati di imbattersi anche nelle Tauridi, attive per tutto il mese di ottobre, benché decisamente più appariscenti a novembre: queste stelle cadenti, associate alla cometa Encke e apparentemente provenienti dalla Costellazione del Toro, regaleranno circa 4/5 meteore all'ora, spiegano gli esperti dell'Unione Astrofili Italiani. Difficilmente osservabili saranno invece le Epsilon Geminidi, originate dalla cometa non periodica C/1964 N1 Ikeya: le meteore debolmente luminose e la scarsità stessa rendono questo sciame, il cui picco è previsto per la notte tra il 19 e il 20 ottobre, decisamente sfuggente.

Poco male, tanto con le Orionidi lo spettacolo e i desideri sono assicurati, condizioni meteorologiche permettendo.

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