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Al Palatino ritrovata la casa dove nacque Augusto

Scoperta nell’ambito della campagna di scavi condotta da Clementina Panella, docente della Sapienza, una casa che avrebbe dato i natali al primo imperatore romano; ma non è la sola sorpresa che ha riservato il Palatino.
A cura di Nadia Vitali
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Scoperta nell'ambito della campagna di scavi condotta da Clementina Panella, docente della Sapienza, una casa che avrebbe dato i natali al primo imperatore romano; ma non è la sola sorpresa che ha riservato il Palatino.

Il Palatino, con i suoi poco più di cinquanta metri di altezza, porta su di sé migliaia di anni di storia: su questo colle della Città Eterna nacque Ottaviano, primo tra gli imperatori romani, che in seguito collocò qui la propria dimora (di cui sopra una foto). E, secoli prima, quando Roma altro non era se non un villaggio di pastori, lì, in una grotta detta Lupercale, una lupa allattò il mitico eroe fondatore, Romolo, assieme al suo fratello Remo.

Qualche anno fa il colle fece parlare di sé proprio per la scoperta della mitica spelonca; posta sotto le rovine del palazzo di Augusto, la volta era ricoperta di conchiglie e mosaici, a nove metri di profondità rispetto al piano attuale, con il pavimento quasi sedici metri sotto terra: il sogno di qualunque archeologo o studioso della Roma Antica, anche se non tutti concordano nel vedere in quel ninfeo proprio il sito leggendario dove i gemelli vennero allevati dalla lupa.

Scoperta nell'ambito della campagna di scavi condotta da Clementina Panella, docente della Sapienza, una casa che avrebbe dato i natali al primo imperatore romano; ma non è la sola sorpresa che ha riservato il Palatino.

Ora, i risultati della campagna di scavo diretta da Clementina Panella, docente del Dipartimento di Scienze dell'Antichità della Sapienza, riguardante la Piazza del Colosseo, l'area della Meta Sudans e le pendici nord orientali del colle, hanno condotto ad una nuova scoperta altrettanto interessante: i resti degli ambienti di una domus aristocratica in cui sarebbe nato Augusto nel 63 a. C., un mosaico collegato ad un antichissimo santuario che era parte della casa paterna del padre dell'imperatore, anch'essa danneggiata dal grande incendio neroniano del 64 d. C.

Naturalmente, si tratta soltanto di un aspetto di quello che hanno rappresentato questi lavori, iniziati nel 2007 e conclusi oggi, andati avanti a dispetto dei tagli che, su attività del genere, si sono abbattuti come una mannaia; la scoperta, ad esempio, di resti di insediamenti risalenti all'età del ferro, secoli prima che Augusto passasse i propri anni sul colle, oppure le testimonianze relative ai secoli successivi alla caduta di Roma: la storia di quella città che ha fatto grande l'occidente è scritta sul Palatino.

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