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Al cervello basta mezzo secondo per stanare i bugiardi

Una ricerca italiana ha testato la capacità del cervello umano di “insospettirsi” di fronte ad incongruenze tra la mimica dei nostri interlocutori e i nostri ricordi.
A cura di Redazione Scienze
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Saper riconoscere una bugia può essere questione di vita o di morte. Di certo si tratta di un'abilità che influenza in maniera determinante la qualità delle nostre vite. Sarà per questi motivi che il nostro cervello sembra essere una macchina della verità incredibilmente efficiente. A dimostrarlo sono stati alcuni ricercatori dell'Università della Bicocca di Milano in collaborazione con Cnr, Università di Parma e della California a San Diego. Secondo lo studio pubblicato sulla rivista specialistica Plos One, il cervello impiega solo 330 millisecondi per individuare una bugia. Il test è stato condotto su trenta studenti che hanno dovuto osservare 280 fotografie che ritraevano attori nell'interpretazione di differenti stati d'animo. Durante la valutazione degli scatti, gli studenti sono stati monitorati attraverso tomografia elettromagnetica a bassa risoluzione. In tal modo i ricercatori hanno potuto osservare l'attività cerebrale, verificando appunto che sono sufficienti 330 millisecondi perché venga attivata la corteccia orbito-frontale ventromediale. E' grazie a questa area del nostro cervello che l'uomo confronta l'esperienza attuale con ricordi e sensazioni provenienti dal passato, in modo tale da riuscire ad interpretare quanto sta osservando sulla base di informazioni immagazzinate nella nostra memoria. La distanza tra l'esperienza vissuta e quello che invece ci si attende in base ai ricordi viene interpretato come bugia, o – meglio – come possibilità di una bugia. In 330 millisecondi l'aut aut, dentro o fuori, verità o bugia. Per fortuna, però, i gradi di giudizio dell'uomo di solito prevedono diverse corti di appello.

[Foto di Luigi Orru]

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