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Adesso Luca Parmitano fa il “palombaro”

Da uomo dello spazio e uomo sottomarino: l’astronauta dell’ESA si trasforma in sub a capo di una missione subacquea.
A cura di Nadia Vitali
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Acquanauti durante una delle precedenti NASA Extreme Environment Mission Operations (ESA–H. Stevenin)
Acquanauti durante una delle precedenti NASA Extreme Environment Mission Operations (ESA–H. Stevenin)

Dalle passeggiate spaziali a quelle sottomarine: Luca Parmitano, l’astronauta ESA primo italiano a essere impegnato in una missione extra-veicolare, sarà a capo della ventesima missione di addestramento subacqueo chiamata NASA Extreme Environment Mission Operations (NEEMO).

La missione comincerà il prossimo 20 luglio, durerà 14 giorni, e vedrà un gruppo di quattro persone che vivranno e lavoreranno in una stazione di ricerca sottomarina al largo delle coste della Florida. I compagni di Parmitao saranno l’astronauta NASA Serena Aunon, il giapponese Norishige Kanai e lo specialista di passeggiate spaziali David Coan. Per due settimane, fianco a fianco, in questa sorta di astronave a 20 metri di profondità, i quattro testeranno apparecchiature e tecniche utili a imparare a camminare nello spazio avventurandosi al di fuori della stazione, naturalmente con addosso adeguate attrezzature in grado di simulare le medesime condizioni di gravitazione riscontrabili sulla Luna, su Marte e sugli asteroidi.

Parmitano ha ormai accumulato una grande esperienza da passeggiatore nello spazio, quando nel corso della sua missione semestrale del 2013 ha avuto due esperienze extra-veicolari: la seconda, tra l’altro, venne interrotta bruscamente a causa di un piccolo incidente alla tuta spaziale che aveva riempito il suo elmetto di acqua. «Astronauti e tanta acqua, proprio il mio tipo di ambiente!» ha commentato scherzosamente Parmitano, quando ha saputo che sarebbe stato al comando della missione per quest’anno.

Le agenzie spaziali normalmente preparano i propri astronauti in fasi preliminari che si svolgono molto prima di lasciare la Terra: l’ESA, ad esempio, invia gli astronauti in delle grotte sotterranee in Sicilia. Addestramenti di questo tipo si svolgono normalmente in condivisione con colleghi di altre agenzie, in modo da rendere l’esperienza il più realistica possibile. L’obiettivo della missione di Parmitano porta avanti un lavoro già iniziato da due astronauti ESA l’anno scorso che consiste nel trovare soluzioni per migliorare il ritardo nelle comunicazioni dovuto alla distanza.

Gli acquanauti testeranno, inoltre, alcuni dispositivi dell’ESA che dovrebbero aiutare a seguire delle istruzioni pur continuando a tenere occhi e mani impegnati con il proprio compito: un visualizzatore di procedure, mobile e indossabile (mobiPV), che dà la possibilità agli astronauti di essere pienamente operativi, anche mentre sono intenti a seguire delle informazioni.

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